Schizzano le bollette e il costo dei carburanti e gli stipendi restano fermi. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani manifesta seria preoccupazione per la maxi stangata registratasi sulle bollette di gas e luce (in un anno +131% luce, +94% gas) e chiede interventi economici urgenti per il personale docente fuorisede e in funzione dell’adeguamento delle retribuzioni alla crescita dell’inflazione. Attualmente il costo della vita ha corroso gli stipendi dei docenti determinando malessere e disagio sociale in molti nuclei familiari, specialmente se monoreddito.
Docenti fuori sede
Chi è lontano da casa e magari deve sobbarcarsi il peso del proprio mutuo e dell’affitto della sede assegnata rischia di ridursi sul lastrico; per non parlare delle speculazioni ignobili sui costi dei biglietti di trasporto a ridosso delle festività. Qualsiasi aspetto della vita quotidiana ha visto incrementare le spese di riferimento in modo intollerabile e incomprensibile.
Intervenire al più presto
Il CNDDU chiede un intervento tempestivo che possa alleviare i disagi di famiglie intere con un aumento della retribuzione mensile pari a 400 euro oppure facilitare il più possibile la mobilità interprovinciale per quanti richiedessero di rientrare nel proprio comune di residenza.
Ci appelliamo al ministro Patrizio Bianchi e ai sindacati affinché tutelino i diritti dei lavoratori del mondo della scuola.
prof. Romano Pesavento – presidente CNDDU