“L’Hemmaus sull’Etna, Santo Pietro nel Calatino, il CEFPAS di Caltanissetta, un enorme complesso oggi inutilizzato che ha vicino infrastrutture logistiche come un eliporto.
In Sicilia non mancano certo gli immobili necessari ad ottimizzare la risposta al Covid19 “– elenca Salvatore Grillo Morassutti, presidente del Consiglio nazionale di Unità sicliana Le Api –.
Altrettanto facile sarebbe operare anche in altri complessi che nella Sicilia occidentale erano storicamente adibiti a malattie croniche. Tra questi, i vecchi sanatori o ospedali abbandonati, che potrebbero essere ripristinati, anche utilizzando le nuove disponibilità messe a disposizione dal decreto legge appena varato.
I suggerimenti del prof. Giulio Tarro
Suggerisco vivamente alla Giunta regionale, l’idea che sarebbe utile concentrare i ricoveri, il personale specializzato e le attrezzature necessarie. Tutto in ambienti grandi e dedicati esclusivamente a queste patologie, come nel caso dello Spallanzani a Roma. Ovviamente tale idea non è solo frutto di buonsenso – spiega Grillo- ma anche dei suggerimenti scientifici del Prof. Giulio Tarro, virologo di fama mondiale nativo di Messina. Il quale ha anticipato ad alcuni esponenti di UnitàSiciliana-LeApi l’avanzamento dei suoi studi. Studi che partono dal dato che il virus si depotenzia fortemente con l’aumento delle temperature, come testimoniano molte zone nel mondo, oggi escluse dal contagio.
Il professor Tarro ci renderà partecipi a breve dei risultati delle proprie analisi.”
Unità sicliana-LeApi
Addetto Stampa-Patrizia Paesano