Integrazione al piano del fabbisogno del personale. Mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, decisioni prese in maniera discordante dagli istituti contrattuali, stabilizzazione del personale precario rimasta al palo mentre, assunzione invece al via di personale da altri istituti.
I sindacati che hanno aderito
Le sigle sindacali di Anaoo Assomed – Cgil medici – Cgil Fp – Fvm Fials Adms – Cimo – Fesmed – Fedirets Direl – Uil medici – Nursing up – Fials hanno inviato una nota alla direzione generale dell’Asp Palermo in cui lamentano difficoltà di rapporti e mancanza di risposte in riferimento alla pubblicazione sul sito aziendale, il 29 settembre, della delibera di “Integrazione al Piano triennale del fabbisogno 2021/2023 e dotazione organica”.
Non c’è stata informazione preventiva
Sul piano del fabbisogno e dotazione organica per i singoli presidi dell’Asp, la direzione strategica non avrebbe provveduto a una “informazione preventiva” dei sindacati, malgrado – ricordano i firmatari – un formale impegno assunto durante la convocazione del 14 luglio, in presenza dell’assessore della Salute, e come avvenuto recentemente per altre aziende sanitarie.
non si fa cenno alle macrostrutture
“Anche l’informativa successiva alla pubblicazione della delibera appare in difetto per l’illeggibilità dei dati nel file pubblicato – sostengono i sindacati – Unica novità che emerge nella parte introduttiva è l’assorbimento del personale del Centro neurolesi Bonino Pulejo, mentre non si fa alcun riferimento alle numerose modifiche apportate nelle varie macrostrutture”.
Nessun confronto sulle carenze di personale
I sindacati affermano che l’azienda si è “sottratta” al confronto sulle carenze di personale. Carenze, evidenziate dai sindacati sia durante la presentazione del piano di fabbisogno che per la successiva delibera di integrazione. “Constatiamo che la direzione strategica, congiuntamente all’assessorato della Salute, che dispone l’adeguata copertura finanziaria, vuole provvedere all’assunzione del personale proveniente da un altro ente (Bonino Pulejo). Però, non procede con celerità alla stabilizzazione del personale precario, in possesso dei requisiti, che presta servizio in questa azienda. Personale, che ha già aderito alla ricognizione dell’avviso del 27 agosto scorso”, aggiungono i sindacati nella lettera.
I punti al centro della protesta
Diversi i punti al centro della protesta delle sigle sindacali Anaoo Assomed – Cgil medici – Cgil Fp – Fvm Fials Adms – Cimo – Fesmed – Fedirets Direl – Uil medici – Nursing up – Fials. Il parziale pagamento del Bonus Covid-19. La sospensione delle prestazioni aggiuntive per l’emergenza Covid e la mancata retribuzione di gran parte di quelle già effettuate. Ma anche la mancata stabilizzazione di tutto il personale contrattista amministrativo ex Lsu e di tutto il personale precario medico e sanitario. L’identificazione delle “funzioni” esclusivamente nella rimodulazione del piano dei centri di costo.
Negoziato
E ancora: la mancata prosecuzione del negoziato sulle materie che rientrano nel Ccnl. Nonché l’applicazione del contratto integrativo aziendale. E poi, la mancata attivazione delle procedure per l’affidamento degli incarichi del personale dirigente. L’arbitrarietà e il mancato rispetto del regolamento nei criteri di mobilità interna e del Ccnl e nell’assegnazione delle sedi ai vincitori di concorso.
Non si può amministrare bene
“I problemi aperti condizionano notevolmente il buon andamento dell’azione amministrativa. Ostacolano il raggiungimento degli obiettivi in termini di salute per i cittadini. Non consentono adeguate condizioni di sicurezza anche per gli operatori. Espone questi a condizioni di stress da lavoro correlato e al mancato rispetto della normativa sull’orario di lavoro – proseguono le organizzazioni sindacali dei medici -. Le contestazioni sulla delibera all’Integrazione al piano del fabbisogno del personale non finiscono qui.
Carenze di personale
Sempre più strutture presentano gravi carenze di personale, i processi di reclutamento del personale a tempo indeterminato vanno avanti con una tempistica inaccettabile. L’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) è sempre più pesantemente compromessa”. In assenza di risposte “per un reale cambiamento gestionale”, le dieci sigle sindacali annunciano nella nota, inviata anche alla Prefettura, la volontà di procedere allo stato di agitazione.
Addetto Stampa
Antonella Romano