Sarà proiettato per gli studenti delle scuole superiori di Corleone, domani, giovedì 26 settembre, alle 9.30, al cinema Martorana, il film “Il giudice e il boss” di Pasquale Scimeca, dedicato a Cesare Terranova, il giudice che per primo comprese la pericolosità della cosca mafiosa dei “corleonesi”, mandando a processo Luciano Liggio, Totò Riina e Bernardo Provenzano ed altri.
La Cgil Palermo ha avanzato l’idea della proiezione del film per i ragazzi delle scuole al sindaco di Corleone e ai dirigenti scolastici dell’IISS Don G. Colletto e dell’IISS Don C. Di Vincenti, che l’hanno condivisa.
Iniziativa significativa
L’iniziativa costituisce la riposta al minore dei figli di Totò Riina, Salvo Riina Junior, che sui social, quest’estate, ha mostrato pubblicamente di non gradire l’intestazione a Cesare Terranova della strada dove si trova la casa di famiglia in paese. “Buon ferragosto da via Scorsone”, ha scritto, usando il nome che aveva la strada prima che i commissari straordinari del comune sciolto per mafia decidessero di intestarla simbolicamente a Terranova.
La proiezione avviene in maniera significativa a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico e il giorno dopo l’anteprima palermitana del film, in programma a Palermo per l’anniversario dell’uccisione mafiosa di Cesare Terranova e Lenin Mancuso, avvenuta 45 anni fa, il 25 settembre 1979.
Saranno presenti il regista e alcuni attori del cast, che porteranno un saluto agli studenti, insieme ai dirigenti Cgil e alle autorità presenti.
Una scelta dal significato civile e culturale
“Crediamo che questa scelta – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, responsabile Memoria e Archivio storico della Cgil palermitana e la segretaria della Camera del Lavoro di Corleone, Caterina Pollichino – sia il modo migliore, dal punto di vista civile e culturale, per riflettere collettivamente sull’importante figura di questo magistrato, che per primo indagò e condusse alla sbarra la cosca mafiosa dei corleonesi, percependo la caratura criminale di personaggi come Luciano Liggio, Totò Riina e Bernardo Provenzano, confermata drammaticamente dai fatti di sangue degli anni successivi”.
“È la risposta migliore – aggiungono Ridulfo, Paternostro e Pollichino – al mafioso Riina Jr. che fa finta di ignorare che a Corleone dal 2018 non esiste più la via Scorsone. Da quell’anno lo Stato e la società civile hanno voltato pagina, cancellando la strada dei boss e scrivendo una nuova pagina civile e democratica per Corleone, dedicata al giudice Cesare Terranova”.