Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Cos’è il walkzone? un pieno di equilibrio e benessere.

di Redazione

Una disciplina giovane entrata a far parte delle abitudini anche di chi non è esattamente uno… sportivo

 

di Giusi Serravalle

Il walkzone permette, attraverso un mezzo stazionario, di allenare il corpo in zona e grazie all’appeal dell’istruttore, di estraniarsi dal mondo. Attraverso la musica, i consigli e il coinvolgimento che il trainer riesce a trasmettere, questa disciplina rende reali le sensazioni di questo percorso virtuale.

Palermo è stata una delle città in cui si è tenuto il corso di basic instructor, necessario per diventare istruttori di primo livello. A ospitare la full immersion di due giorni  è stata la palestra AV di via Alcide De Gasperi.

Qui abbiamo incontrato Daniele Canestri, ideatore del format e presidente Moving People Fitness Federation.

 

Perché consigliare di fare walkzone? 

Il walkzone aiuta a strutturare un lavoro cardiovascolare, è un’azione aerobica con obiettivi ben precisi, anche se di volta in volta possono essere differenti. Una disciplina completa, che offre la possibilità di viaggiare con la mente: grazie al mental training l’istruttore ti porta un po’ fuori dal contesto della palestra, basta chiudere gli occhi, visualizzare nella mente un particolare sentiero e ti trovi a percorrerlo. Inoltre è un’attività che aiuta molto le persone che hanno bisogno e voglia di dimagrire. Nella formazione degli  istruttori parliamo di benefici, e certamente  uno di questi è il dimagrimento. Ma soprattutto è una tipologia di lezione cha dà benefici e benessere. 

Tutti possono provare una lezione di walkzone? 

I ventenni come i settantenni: riusciamo a coinvolgere sia la persona allenata che quella meno in esercizio. In fondo si tratta di camminare, la cosa più facile e naturale che un essere umano possa fare. È compito dell’istruttore trasformare la camminata in allenamento. Ma questo lo si fa con la piena gestione e consapevolezza delle proprie sensazioni e della proprie possibilità. Del resto gestire l’ampiezza del passo è facile per tutti ed è proprio quella che determina la sensazione di fatica e di affaticamento. 

Questa disciplina può essere un buon sostituto della corsa? 

Certamente, anzi oserei di più. Correre è un’attività splendida che dà ottimi benefici psicofisici, ma se fatta in eccesso o in maniera poco adeguata può portare a lungo andare traumi alla colonna vertebrale e alle giunture a causa dell’impatto con il terreno. Camminare, invece non provoca grande impatto; e poi, farlo su un piano inclinato, come nel caso del tapis roulant meccanico, lo azzera quasi completamente procurando solo benefici. 

Qual è  l’abbigliamento consigliato? 

Comodo e leggero. Pantaloncini e maglietta di cotone, scarpe da running, asciugamani, da non dimenticare l’acqua o una bevanda energetica che contenga sali minerali. 

Che importanza ha la musica in questa disciplina? 

Fondamentale perché la musica diventa la strada da seguire, ti guida molto durante il percorso perché  ha dei bpm (battiti per minuto) musicali specifici che determinano l’andatura e la velocità di esecuzione della camminata che va a determinare anche la sensazione di fatica. Ma la musica è anche un aiuto psicologico perché, anche se non sembra, camminare con il walkzone è impegnativo e lasciarsi guidare dalle note serve a sentire meno la fatica e a dare il giusto ritmo al walking. 

Qual è il percorso da seguire per diventare istruttori? 

Il percorso formativo parte con un corso di certificazione, che è il corso Basic instructor, della durata di due giorni. Una full immersion che spiega le tecniche del walking applicate alla nostra disciplina. Passato questo primo step si partecipa a un corso specifico di un giorno dedicato al funzionamento del cuore durante un lavoro cardiovascolare. Il secondo livello prevede il corso di Advaced instructor che consente all’istruttore di acquisire una crescita personale e didattica. Il terzo e ultimo livello è il corso Supreme instructor, ma prima c’è un’altra fase di creative music profile, che serve a utilizzare al meglio la musica e i bpm musicali per strutturare una buona lezione. 

 

Salvo Lo Grande è istruttore di fitness, aquagym, ginnastica dolce, spinning e adesso anche master trainer walkzone

Qual è il valore aggiunto che questa disciplina ha dato alla tua preparazione professionale?  

Sicuramente il tipo di lavoro che mi permette di fare che non è solo una lezione a un pubblico che viene in palestra per divertirsi, ma soprattutto un allenamento mirato con dei precisi obiettivi come dimagrire e stare bene. Io ho studiato, ma per arrivare a certi livelli occorre mettere in pratica ogni giorno con fatica e passione quello che si è appreso durante lo studio altrimenti tutto si appiattisce. 

Come reagiscono gli allievi subito dopo la prima lezione? 

L’immagine è bellissima, sembra quasi un fumetto. Visi paonazzi ma soddisfatti. Molti iniziano la lezione un po’ increduli e preoccupati non sapendo cosa aspettarsi. Dopo 45 minuti di lezione scendono dal tapis roulant stanchi ma contenti sia della musica che della fatica e del coinvolgimento che li ha accompagnati fino alla fine.

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