Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Così lontano così vicino

di Redazione

 

Le immagini satellitari della Terra osservate attraverso il computer diventano fotografia d’arte grazie alla tecnica e all’inventiva di Max Serradifalco, giovane fotografo che ha già meritato prestigiosi riconoscimenti.

 

di Andrea di Napoli

Tra le immagini che provengono dal satellite attraverso Google maps, Max Serradifalco seleziona quelle che diventeranno le sue personalissime rappresentazioni della Natura e del paesaggio dall’aspetto talvolta geometrico e schematico o più spesso assolutamente informale e astratto.

La differenza sostanziale tra quanto il servizio dell’azienda americana ci consente di osservare e le immagini  del giovane palermitano consiste nello scopo informativo di indirizzo divulgativo e scientifico da parte di Google, e nella ricerca artistica di Serradifalco, che si è rivelata particolarmente stimolante e creativa.

La precedente produzione artistica di Max era rivolta prevalentemente verso la sua grande passione: la fotografia naturalistica, con suggestivi paesaggi ripresi durante i viaggi e le escursioni. Può accadere, però, che al fotografo naturalista non basti più il panorama così come si presenta agli occhi  di un “giovane esploratore” a passeggio, ed è stato a questo punto, non del tutto casualmente, che nel 2011 le temerarie vedute satellitari con il contributo delle conoscenze acquisite come abile grafico, gli hanno fornito qualcosa di nuovo e vitale. Luoghi che si trovano agli antipodi, distanti migliaia di chilometri l’uno dall’altro, sono raggiungibili in un istante senza spostarsi dalla postazione del proprio computer, e forniscono forme inattese, visioni vigorose come un ghiacciaio, scorrevoli come un fiume, esplosive come un vulcano. Perché proprio di elementi oro-idro-geologici si tratta. Ecco la natura della Terra come gli abitatori del nostro pianeta, coinvolti dalle emergenze e dai rischi ambientali, non potranno mai vedere! Inoltre per realizzare le immagini desiderate non è affatto necessaria la fotocamera con tutto il suo tradizionale corredo fotografico.

Le fotografie stampate su carta fotografica e montate su pannelli rigidi, vengono presentate nei formati 70×100 cm. e 100×150 cm. In quanto il grande formato permette più agevolmente di apprezzare lo spazio farsi forma e la materia diventare colore con apparente semplicità ed estrema armonia.

Certamente la web-photography apre prospettive nuove al reportage naturalistico, ed i suoi sviluppi futuri in questo momento hanno ancora dimensioni imprevedibili, ma di sicuro successo.

Le opere di Serradifalco sono state premiate a Los Angeles nel 2012 nell’ambito dell’”International Photography Awards “, mentre a Londra, nel 2013, il reportage è stato finalista del “Wildlife photografer of the year”, prestigioso concorso riservato alla fotografia naturalistica. Anche il pittore Arrigo Musti e il critico Aldo Gerbino hanno apprezzato ed elogiato la nuova tecnica ed i loro testi sono inseriti nel catalogo delle opere di Max che durante lo scorso mese di Marzo sono state esposte alla Galleria Elle Art.

Ad Aprile la mostra dal titolo “Web landscape photography” è stata ospitata all’interno della Libreria Feltrinelli di Palermo. Appena pochi giorni addietro presso la Galleria Pittalà di Bagheria ha avuto luogo la serata-evento “La terra vista dal satellite diventa arte”, durante la quale si potevano ammirare sedici gigantografie realizzate da uno dei più innovativi  tra i fotografi contemporanei.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.