La Commissione UE ha inviato ai governi di 12 Paesi, Italia compresa, chiedendo di rivedere la legge e permettere ai viaggiatori di scegliere fra il rimborso integrale o la fruizione di un voucher per viaggi, biglietti, soggiorni e vacanze inutilizzabili a causa dell’emergenza sanitaria da Covid19. Il governo nazionale ha tempo fino al 28 maggio per fornire una risposta soddisfacente alla UE.
Si dovrebbe poter scegliere
Una sorta di “lettera di raccomandazione” dunque, in cui la Commissione esorta i Governi degli Stati coinvolti a garantire agli utenti la possibilità di scegliere tra il buono-viaggio e la restituzione dell’importo pagato. Ricordiamo che in base alla normativa vigente, in Italia è invece l’operatore a poter scegliere se rimborsare il cliente o emettere un voucher o ancora proporre un soggiorno/pacchetto di viaggio di valore pari o superiore rispetto a quello acquistato.
Infatti, tra le novità apportate in sede di conversione in legge del Decreto così detto “Cura Italia” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 110, del 29 aprile) è stato integrato quanto previsto dai decreti pubblicati nelle scorse settimane in materia di rimborsabilità di titoli di viaggio, soggiorni e pacchetti turistici non utilizzabili a causa dell’attuale situazione di emergenza.
Richiesta a mezzo raccomandata o pec
La legge approvata precisa che i cittadini che hanno acquistato biglietti per il trasporto aereo, ferroviario, marittimo e pacchetti turistici impossibilitati ad utilizzarli, a causa della condizione di emergenza in cui versa il Paese e del divieto di spostamento, devono inviare una comunicazione al tour operator, all’agenzia di viaggi o al vettore per concordare una soluzione alternativa in ragione della sopravvenuta impossibilità di utilizzo del prodotto stesso. La comunicazione deve essere trasmessa con raccomandata a/r oppure tramite PEC ad altro indirizzo PEC, allegando la relativa documentazione.
La legge stabilisce che è l’operatore a stabilire quale alternativa offrire al cliente tra un voucher di importo pari al rimborso spettante da utilizzare entro 1 anno dalla data di emissione; la restituzione della somma versata; un pacchetto turistico di valore pari o superiore rispetto a quello acquistato.
Si tratta di una notizia importante per un elevato numero di consumatori, anche perché, come abbiamo già detto più volte, numerose famiglie hanno subìto gravi ripercussioni economiche a causa della pandemia ancora in corso e il rimborso degli importi versati risulterebbe prezioso.
Maggiore elasticità
Inoltre, in questo contesto, non è possibile e non sarà possibile per qualche tempo stabilire quando e come viaggiare di nuovo. L’utilizzo di un voucher, quindi, può riservare non pochi problemi soprattutto se, come spesso accade, vengono imposti vincoli troppo rigidi per l’utilizzo del buono stesso.
Federconsumatori ha chiesto alle Associazioni che riuniscono le aziende del settore di assicurare maggiore elasticità nella fruizione dei buoni. Ciò sia in termini di validità dei voucher che di possibilità di frazionamento e cessione. Ma non ha ricevuto alcun riscontro.
È quindi urgente che il Governo, pur nella salvaguardia di un comparto economico fondamentale come quello del turismo, intervenga in tempi rapidi. Un intervento muovendosi in base alle indicazioni dell’Unione Europea per garantire una reale possibilità di scelta ai cittadini coinvolti.
E il rimborso per i concerti?
Federconsumatori ha anche chiesto al Ministro Franceschini un intervento urgente per il rimborso dei biglietti acquistati per spettacoli, concerti e eventi annullati a causa del Covid-19.
A seguito delle numerose segnalazioni che stiamo ricevendo in questi giorni, Federconsumatori ha inoltrato al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, la richiesta di individuare delle soluzioni più eque per tutelare i cittadini che avevano acquistato ticket per eventi e concerti annullati a causa dell’emergenza sanitaria.
Le disposizioni introdotte dalla conversione in legge del Decreto così detto “Cura Italia” prevedono rimborsi anche dei biglietti acquistati per spettacoli, concerti, eventi culturali o sportivi: chi ha acquistato un biglietto può, entro 30 giorni, richiedere il rimborso al venditore, allegando il titolo d’acquisto. Entro 30 giorni il venditore deve emettere un voucher di pari importo che può essere utilizzato dall’acquirente entro un anno dall’emissione.
Gli organizzatori stanno provvedendo ad emettere dei voucher, ma riteniamo che, così come si sta gestendo, l’emissione dei titoli compensativi risulti del tutto iniqua e a totale svantaggio dei cittadini, che infatti si stanno ampiamente lamentando.
Ogni artista è unico
I biglietti di concerti di artisti internazionali molto noti vengono sostituiti con quelli di artisti senz’altro validi, ma i cui ticket per i concerti non possono avere lo stesso valore. Abbiamo fatto presente al Ministro che le preferenze, le scelte ed i gusti che un cittadino ha in ambito musicale sono talmente soggettive e personali da non poter mai essere ricondotte a ragioni meramente economiche. Seppur valido e riconosciuto, un artista, per un suo fan, non potrà mai avere lo stesso valore di un altro. Per questo, condividendo la necessità di sostenere economicamente il settore, gli artisti e i lavoratori impegnati nell’organizzazione degli eventi, chiediamo un intervento urgente, che permetta ai cittadini, qualora non soddisfatti dal voucher proposto, di essere rimborsati per gli eventi di cui non potranno godere.
*Alfio La Rosa, Presidente Federconsumatori Sicilia