“Con il mantenimento delle recenti disposizioni adottate dalla Giunta regionale, per la Crias sarà morte sicura nel giro di pochissimo tempo.” A lanciare il grido di allarme è Massimo Saeli, segretario regionale della Ugl credito. Saeli spiega quanto sta accadendo dopo l’emanazione da parte dell’assessore regionale dell’Economia del decreto n° 90 del 2016 e l’approvazione della delibera dell’esecutivo regionale n° 21 del 2018, che modificano totalmente l’assetto contabile dell’ente. “Con questi due provvedimenti – fa notare Saeli – il fondo unico, dove sono contenute tutte le risorse finanziarie utili a garantire l’esercizio e l’attività istituzionale della Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane, è diventato organismo strumentale della Regione Siciliana. In questo modo è automaticamente assoggettato alle regole stabilite dal decreto legislativo n° 118, passando così dall’attuale contabilità economico-patrimoniale a quella puramente finanziaria”.
Ruolo fondamentale per l’artigianato
“Se ancora oggi la Crias, istituita nel 1954 e con 80 dipendenti in organico, ha continuato ad erogare finanziamenti a tasso agevolato per la crescita e lo sviluppo dell’artigianato nella nostra Regione – continua Saeli -, è perchè la gestione del fondo è stata sempre uniformata alle esigenze istituzionali. Esigenze che sono quelle legate all’erogazione del credito ed all’incameramento degli interessi e delle commissioni applicate sulle migliaia di finanziamenti accordati per diversi milioni di euro. Somme in entrata – evidenzia il segretario – che, peraltro, servono anche per il funzionamento generale della Crias. Allo stato attuale, quindi, ogni singola pratica ha una sua contabilità allocata nel tempo e legata al fondo unico, grazie alle normative che lo regolano. Con la nuova gestione contabile, invece, si andrebbe ad operare nell’ambito di un bilancio annuale di previsione a carattere autorizzatorio, che per la natura del fondo di rotazione non potrebbe mai avere una previsione esatta, nè un consuntivo in pareggio”.
Rischio paralisi
“Questo significa, in automatico, la paralisi della cassa e la fine della sua missione nel giro di pochissimo tempo – avverte Saeli – anche perchè si potrebbero riscontrare criticità nell’utilizzo dei sistemi informatici obbligatori. In questo senso ci risulta che in Italia enti analoghi abbiano già ricevuto una deroga rispetto alla legge. Per questo motivo, sollecitiamo un tempestivo intervento (tra l’altro recentemente annunciato) da parte del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e degli assessori regionali all’Economia, Gaetano Armao, ed alle Attività produttive Mimmo Turano. L’auspicio è che possano trovare la migliore soluzione per la salvezza di un ente che da 65 anni sostiene un comparto importante nella nostra isola. La Crias è un motore fondamentale per la Sicilia e se si vuol continuare a garantire un’opportunità a tanti giovani siciliani di non emigrare e di mettersi in gioco quì nel campo dell’artigianato, non si può di certo lasciare morire – conclude il sindacalista.”