Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Da Tantestorie la presentazione del libro “Mafia e Droga”

Il fenomeno della mafia connesso a quello della droga spiegato nel libro "Mafia&Droga. Lo Stato delle Cose - Rapporto 2024" attraverso i quattro punti di analisi di Umberto Santino, Giovanni la Fiura, Giovanni Burgio e Nino Rocca

di Redazione

Sarà un pomeriggio di confronto e riflessione attorno a un tema quanto mai di attualità, quello che mercoledì 10 luglio, a partire dalle 18, si animerà negli spazi della libreria “Tantestorie”. A renderlo speciale sarà la presentazione di “Mafia e Droga. Lo stato delle cose – Rapporto 2024” (Mediter Italia edizioni), libro che vanta le firme di Umberto Santino, Giovanni la Fiura, Giovanni Burgio e Nino Rocca. A interagire con gli autori sarà il librario Giuseppe Castronovo.

Quattro penne, quattro punti di vista e di analisi, grazie ai quali il fenomeno della mafia è strettamente legato a quello della droga, con le innumerevoli connessioni e conseguenze che ne derivano.

«Il traffico di droga ha segnato uno snodo fondamentale per l’evoluzione del fenomeno mafioso – scrive nell’introduzione a “Mafia & Droga”, Umberto Santino – poiché ha indotto una lievitazione dell’accumulazione illegale, paragonabile a quella derivante dal proibizionismo degli alcolici degli anni ’30 negli Stati Uniti. La droga era, e rimane, un fenomeno-calamita, che coinvolge una lunga schiera di soggetti e di gruppi sociali. Tra i soggetti della società civile, impegnati sul terreno della dipendenza da sostanze stupefacenti, fondamentale è sempre il ruolo dei familiari delle vittime. Le iniziative in corso si saldano con le preesistenti associazioni antimafia e l’interlocuzione con le istituzioni comincia ad avere qualche risposta. I materiali raccolti in questo dossier possono avere varie chiavi di lettura: lo stato attuale della mafia, la produzione e il consumo di droghe, il ruolo della società civile, l’azione delle istituzioni.
Il traffico di droga ha segnato uno snodo fondamentale per l’evoluzione del fenomeno mafioso, poiché ha indotto una lievitazione dell’accumulazione illegale, paragonabile a quella derivante dal proibizionismo degli alcolici degli anni ’30 negli Stati Uniti. Già prima, il traffico di stupefacenti comprendeva una serie di figure esterne a Cosa nostra; ora, soprattutto per la produzione e lo smercio di un derivato della cocaina, il crack, sono coinvolti interi gruppi familiari, anche i bambini, che, in mancanza di risorse legali, praticano attività illegali, che costituiscono gran parte dell’economia reale di una città come Palermo». 

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