Aeroplanini di carta, falene nei suoi vari stadi, creature degli abissi, pluralità culturale, architettura contemporanea e de costruttivista, teorie filosofiche e psicanalitiche. E’ il mix che ha ispirato gli abiti di sei giovani fashion designer, che hanno saputo dimostrare con le proprie collezioni creatività e talento
di Chiara Cannova*
“La differenza tra me e un pazzo?… È che io non sono pazzo”
Infatti Salvador Dalì era un genio, un genio moderno, controcorrente e anticonformista, sapeva usare l’arte attraverso le sue opere e ci ha lasciato testimonianza di quanto sia stato unico.
Proprio per questo Giglio, in collaborazione con l’Accademia del Lusso, ha lanciato questo contest per i giovani designer palermitani che hanno potuto così ispirarsi a lui.
Gli abiti scelti sono tre dei classificati che sono stati esposti nella boutique Giglio Donna di piazza Crispi 3.
Un solo vincitore: Dario Spitalieri. Le sue creazioni rimarranno esposte nella vetrina della boutique Giglio Donna.
L’abito vincitore è ” l’abito cigno”, la seconda classificata, invece, Martina Baldo. La terza designer classificata, Francesca Mandalà.
Diversi tra loro gli abiti, diversi i materiali utilizzati, ma tutti confermano la bravura e la creatività di questi ragazzi che si sono lasciati trasportare nel mondo di Dalì e hanno voluto anche dare la loro visione su questo noto personaggio. Ci hanno regalato opere d’arte che, grazie ai fratelli Giglio e alla loro iniziativa danno una spinta al mondo talentuoso che vive a Palermo.
Sono punti di inizio per loro e mezzi per mettersi alla prova, speriamo che la vita e le opere di Dalì siano per loro di ispirazione e sprone per andare lontano.
E Per terminare con una frase di Dalì
“Se uno ha stile o meno, lo si riconosce subito”.
Giovedì scorso al Grande Hotel delle Palme, sei giovani ragazzi, sei fashion designer hanno dimostrato la loro creatività, fantasia e maestria di fronte gli occhi di tutti e di questa città che accoglie il talento che promuove l’Accademia Del Lusso.
Laura Marguglio, Alessandro Botoucharov, Jenny Rizzuto,Vanna Ignaccolo, Alessandra Mangiapane, Bianca Pisciotta sono questi i sei nuovi fashion designer.
Vediamo nei dettagli adesso, lasciando la descrizione ai giovani protagonisti
“Per la mia collezione – dice Laura Marguglio – mi sono ispirata totalmente agli aeroplanini di carta, nelle applicazioni sugli abiti, per gli accessori e per le forme e le linee dei vestiti.
Ho studiato la maniera migliore per applicare le mie creazioni in alluminio – continua -. La mia idea per la collezione è stata quella di sperimentare la moda, ma di fondere questa caratteristica al lusso della moda”. Per questo motivo, Francesca ha sperimentato l’uso dell’alluminio, miscelandolo allo stesso tempo con tessuti pregiati, quali duchesse e mikado di seta.
La collezione affronta il tema della metamorfosi della falena – aggiunge Alessandro Botoucharov – e in relazione alla tesi è stata sviluppata attorno al tema della teatralità, i volumi erano ampi e ogni outfit rappresentava uno degli stadi della trasformazione della falena (larva, bozzolo, falena). Ho immaginato anche questa evoluzione come evoluzione interiore della modella intesa come protagonista della storia-sfilata”.
In The Dark Sea, invece è il nome della collezione di Jenny Rizzuto. “La mia – dice Jenny – si ispira al mare oscuro e profondo e alle creature che popolano gli abissi….
I tessuti utilizzati sono duchesse, pelle a squame e chiffon per rendere appunto l’idea dell’acqua, delle creature e delle onde del mare… e sopratutto servono per esaltare il personal pattern da me creato, disegnato e dipinto a mano su tessuto”.
Ispirata alle diversità delle culture e al modo in cui esse possono convivere tra di loro, è la collezione presentata da Vanna Ignaccolo. “Traendo ispirazione da un indumento tipico della cultura israelita – ci racconta la giovane stilista – ho creato degli elementi staccabili e, allo stesso tempo, intercambiabili. Ognuno di essi rappresenta la stampa di una cultura, attraverso l’utilizzo di perline ricamate a mano, permettendo così alla donna di immettersi in qualsiasi cultura, non dimenticando la propria. I materiali utilizzati sono chiffon, pelle, rasatello di cotone e duchesse, la quale mi ha permesso di rendere ancora più preziosi e luminosi gli elementi da intercambiare all’interno degli abiti e raffiguranti le diverse culture (giapponese, russa, greca, africana).
Alessandra Mangiapane si è ispirata all’architettura contemporanea in particolare a quella decostruttivista che ha realizzato con taffetà, fil di ferro e una tela adesiva
Bianca Pisciotta descrive i suoi abiti, :riprendendo le teorie filosofiche e psicanalitiche di Osho, Freud, Jung, quindi affrontando il tema della convivenza degli opposti (duale) nell’unità “Ho voluto evidenziare come è possibile dalla scissione di capi preposti ad un genere – sottolinea – ricomporli per realizzare una creazione, frutto della fusione dei due sessi”.
Ecco come l’arte, la moda, la fantasia, creatività, studio e ispirazioni esaltano il lavoro di questi ragazzi che, grazie all’Accademia del Lusso, spinge questa nuova realtà palermitana.
*Accademia del Lusso di Palermo