Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Dati Istat, 8 mila posti di lavoro in fumo

Dati Istat, Mannino (Cgil Sicilia), in Sicilia situazione drammatica, altri 8 mila posti di lavoro in fumo, non c’è più tempo da perdere

di Redazione

“I dati Istat del terzo trimestre segnalano che non c’è più tempo da perdere. Si apra un confronto sul Recovery fund che porti a una progettazione realistica in grado di risollevare le sorti della nostra regione. Il governo regionale si attivi sui fronti delle riforme, degli investimenti, della riprogrammazione dei fondi europei”: lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito dell’ultima rilevazione congiunturale dell’Istat.

La Sicilia fuori dal circuito produttivo

“Con il 38% della popolazione siciliana fuori dal circuito produttivo, un numero dei Neet pari a 466 mila, il 35% dei quali nella fascia tra 15 e 34 anni, altri 8 mila posti di lavoro venuti meno- afferma Mannino- la Sicilia si colloca in una zona davvero critica connotata da crescita di disagio e povertà. Di fronte a questo esiste la sola via d’uscita del confrontarsi, proporre e fare. Basta al gioco dello scaricabarile- sottolinea Mannino- ricordo che come sindacato siamo stati critici sul documento del governo regionale sul Recovery fund, si riprenda adesso la discussione partendo dai limiti e dagli errori di quel documento ”.

Perdite nel terziario

Mannino rileva che “la forte perdita di occupati nel terziario, -35 mila unità-  fotografa gli effetti dell’emergenza sanitaria e dà il senso del tracollo subito in questi mesi dai settori turismo, commercio, ristorazione e servizi. I tassi di disoccupazione, generale del 19%, femminile del 22,7% , il numero di inattivi pari a 1.556.000- aggiunge- ci consegnano una realtà di estrema difficoltà che mette a rischio il futuro della nostra isola e dei giovani e a fronte del quale lo stallo dell’azione del governo regionale non è accettabile”. Mannino sollecita  dunque interventi : “Adesso- dice – occorre che le risorse europee che arriveranno non vengano sprecate, ma incanalate in progetti di sviluppo di ampio respiro.

Bisogna dare una svolta

E’ arrivato il momento di una svolta, a partire dalle politiche messe in campo dal governo regionale., che tace sulle riforme e sulla spesa per investimenti. A Musumeci  chiediamo di aprire un confronto vero e costruttivo, preliminare alle scelte che andranno compiute, che dovranno andare in direzione di una nuova politica di sviluppo che spinga in avanti tutti i settori produttivi, a partire da un’industria sostenibile , e che si sostenga sulle gambe delle riforme necessarie: da quella delle politiche energetiche a quella della pubblica amministrazione”.

Addetto Stampa
Daniela Ciralli

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