Torniamo a parlare del Ddl Enti Locali. “Sulla presenza delle donne nelle giunte dei comuni con più di tremila abitanti, il dibattito politico a tutti i livelli sembra girare a vuoto senza andare al punto della questione. Qui non si tratta di dare il contentino alle donne recependo la soglia del 40% stabilita dalla normativa nazionale. Parità vuol dire 50 e 50, non 60 e 40”.
Lo afferma Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle, commentando la trattazione della controversa proposta di legge sugli enti locali in programma oggi a Sala d’Ercole e che prevede la riduzione della quota di genere a un minimo del 20%, contro l’attuale 40% previsto a livello nazionale.
Ddl Enti locali, occasione per una rivoluzione culturale
“È pertanto indispensabile – prosegue la parlamentare regionale – che si approvi senza indugio il mio emendamento che pone come soglia minima di genere il 50%. Non accetteremo che alle donne vada neanche l’1% in meno: su equità e pari opportunità non arretreremo di un millimetro.
“Qui non c’è in gioco una semplice norma – continua ancora Marano – dietro i numeri che regoleranno la rappresentanza di genere negli enti locali siciliani c’è la necessità di un cambio di paradigma, di una rivoluzione culturale che non più rinviabile. Il Parlamento Siciliano ha l’opportunità di dare un segnale forte ai cittadini e cioè che è possibile superare stereotipi e luoghi comuni a danno delle donne. Siamo di fronte ad una battaglia di civiltà, fatta di principi che andrebbero condivisi senza se e senza ma. Una battaglia per la dignità di tutte le donne e che solo con la collaborazione di tutti saremo di grado di vincere”.