Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Didacta in Sicilia. L’innovazione della scuola italiana arriva nell’Isola 

Fare della Sicilia un hub mediterraneo dell’istruzione e della formazione. Obiettivi e strategie per una didacta in Sicilia votata allo sviluppo dell'Isola

di Patrizia Romano

di Lucia Sorrentino

Didacta in Sicilia. Già da tempo, sono state al centro dell’attenzione le gravi carenze di cui la scuola siciliana è vittima. Non sono problematiche nuove, ma sui si è sempre fatto troppo poco e che hanno occupato in maniera marginale l’agenda politica isolana. 
Il governo nazionale e quello regionale dovrebbero investire seriamente sulla formazione. E’ alla base di un vero cambiamento del Paese. Oltretutto, colmerebbe le disuguaglianze territoriali e sociali, a partire da quelle che affliggono la Sicilia.

Istruzione e formazione


L’istruzione e la formazione rappresentano luogo di confronto democratico di una comunità educativa, in grado di formare cittadini autonomi e con capacità critica. 
In Sicilia le carenze nell’ambito dell’istruzione e della formazione rappresentano una piaga, un fenomeno che porta allo sfacelo. Un fenomeno, dunque, che va contrastato con tutte le azioni necessarie.
Un sistema di istruzione e formazione adeguato è oggi fondamentale per un sano sviluppo della Sicilia, che possa dare prospettive ai nostri giovani.
Quali dunque le soluzioni?

Didacta in Sicilia


Arriva il Didacta in Sicilia, secondo il quale Schifani tende a fare della Sicilia un hub mediterraneo dell’istruzione e della formazione.
Vediamo nello specifico cosa prevede.
Cominciamo con il dire che il corso di  Didacta edizione siciliana, tenuta nei giorni scorsi,  è stata un’occasione per far dialogare esponenti del mondo della ricerca, dell’alta formazione e del settore imprenditoriale. Inoltre, si è posta l’obiettivo di illustrare il nuovo approccio e le risorse in campo che la Regione è chiamata a gestire per la formazione professionale, l’alta formazione e la ricerca. 
L’avvio del percorso intrapreso con Didacta ha l’obiettivo di far diventare la nostra isola un hub del Mediterraneo per l’istruzione e la formazione, che coinvolga pian piano tutti i Paesi del Mare Nostrum, dalla Catalogna alla Grecia», ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
I temi al centro, sono stati le buone prassi e opportunità legate al Pnrr e alla nuova programmazione europea del Fondo sociale in Sicilia.

Cambiare il modo di fare formazione

“Bisogna cambiare il modo di fare formazione – ha sottolineato Patrizia Valenti, Autorità di gestione del P.O. Fse+ -. Dobbiamo stimolare il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro per colmare il gap nella ricerca dei profili professionali effettivamente richiesti, rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato. Per questo è importante confrontarsi con i Distretti produttivi e le grandi aziende. Serve un nuovo modello di governance per agire tutti insieme mettendo al centro il “capitale umano”. 

«La nostra azione è basata sulla strategia per la specializzazione intelligente, punto di partenza per la predisposizione dei nuovi bandi – ha aggiunto il dirigente generale del dipartimento regionale delle Attività produttive Carmelo Frittitta -.

Upskilling e reskilling

Nella nuova programmazione anche il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) consentirà di finanziare l’upskilling e il reskilling del personale delle imprese. Del Fesr, che avrà una dotazione complessiva di circa 5,7 miliardi, circa 500 milioni saranno destinati alla crescita, alla competitività e alla digitalizzazione delle imprese siciliane. 

La formazione deve essere mirata all’occupazione. «Le Università – ha aggiunto il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo stanno facendo rete per aiutare gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro. Gli Atenei dell’Isola, con un ampio partenariato, grazie al Pnrr hanno dato vita al progetto “Samothrace”, di cui è capofila l’Università di Catania, che con 100 milioni di euro sta investendo nell’area della microelettronica.

Ingenti risorse

Attenzione particolare è stata posta sulle ingenti risorse che il Pnrr destina agli Istituti tecnici superiori e sull’alta percentuale (80%) di occupati a distanza di un anno dalla fine degli studi.

In questo contesto è stato annunciato il progetto, finanziato con fondi del Pnrr, di «un nuovo campus di oltre 1550 metri quadrati nel cuore di Catania. Gli spazi saranno utilizzati per l’ospitalità degli studenti, per laboratori tecnologici destinati agli allievi e alle imprese. 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.