Il Coordinamento Nazionale dei docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione del 75° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (DUDU) intende ricordare la storica giornata che ha cambiato, per buona parte, le sorti del mondo e sottolineare l’importanza e l’urgenza di una nuova e più efficace promozione e valorizzazione dei 30 articoli della DUDU, affinché il mondo odierno s’impegni a difendere i principi fondamentali dell’uomo continuamente ignorati e calpestati.
Quando il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riunita a Parigi e presieduta da Eleanor Roosevelt, ex first lady americana e attivista politica, approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, composta da un Preambolo e 30 articoli a tutela dei diritti inalienabili dell’uomo, sembrava ormai raggiunto quel traguardo nobilissimo secondo il quale ogni Stato riponeva la propria fede in valori universali, garanti di libertà e dignità di tutti gli esseri umani.
I diritti umani dopo le guerre
I Paesi firmatari dello Statuto sui Diritti dell’uomo vollero riaffermare con la forza del diritto i valori dell’Umanità dimenticata durante gli orrori delle due guerre e indicare al mondo intero le virtù universali che sono alla base del vivere civile. Se le guerre erano state violenza, torture, abbrutimento dell’uomo e morte, sopravvivere ai due conflitti significava fermarsi, riflettere e cambiare rotta. La rotta giusta da seguire per riabilitarsi tutti insieme alla vita, e poter partecipare alle vicende di un’umanità piena di ferite da curare, fu certamente la Carta Universale di Diritti dell’Uomo che incarnava il bisogno di tutelare tutti gli uomini e l’antidoto al male.
Dove sono finiti i diritti di tutti?
Il mondo intero, attraverso la DUDU, doveva sapere o meglio doveva ricordarsi ciò che aveva pericolosamente dimenticato, e cioè che nasciamo tutti liberi e uguali; che abbiamo tutti il diritto ad un tenore di vita che ci permetta di sfamarci, avere una casa, curarci; che abbiamo il diritto istruirci, di lavorare, di esprimere la nostra opinione, di sostenere la democrazia. Con parole chiarissime e scolpite nella coscienza collettiva la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, pietra miliare per la difesa dell’uomo, veniva consegnata ai posteri con la speranza che nessuna violazione dei diritti dell’uomo potesse trafiggere ancora la storia del genere umano in modo irreparabile.
Oggi, il 10 dicembre, quel Preambolo e quegli articoli compiono 75 anni. Eppure, i fatti di cronaca ci dimostrano che le torture e la giustizia sommaria continuano ad esistere, che l’istruzione non è garantita a tutti i bambini della Terra, che si muore per mancanza di cibo e cure mediche, che si rischia la vita perché si esprime la propria opinione, che le donne e i bambini continuano ad essere i soggetti più esposti a violenze di ogni tipo, e che soprattutto il diritto alla vita è quello più dimenticato, offeso, violato, in troppi Paesi del mondo.
Si deve fare di più per i diritti umani
Se a 75 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non si riesce ancora a tutelare pienamente la libertà e la dignità di ogni essere umano è perché evidentemente gli sforzi fatti fino ad ora non sono sufficienti, non sono bastanti per tutti e in tutte le aree del mondo. Bisogna ripartire dalle parole-chiave attorno alle quali tutti i diritti dell’uomo ruotano in armonia: Libertà, Dignità, Rispetto e Uguaglianza. Questi concetti bisogna usarli, ripeterli e sottolinearli nei testi scritti ufficiali e informali e nelle parole istituzionali, educative, quotidiane. E poi bisogna calarli nel reale, farli vivere nelle vicende umane e nelle storie dei singoli uomini. Solo così si arresterà la retorica sterile dell’indignazione di fronte ai soprusi e alle violenze nel mondo che nasce e perisce senza produrre il cambiamento. Solo così il mantello dei Diritti Umani sarà grande abbastanza per proteggere tutti.
La scuola come luogo speciale della coscienza
Il CNDDU crede che la scuola per la sua funzione educativa e formativa rappresenti una sorta di luogo speciale della coscienza in cui poter seminare, risvegliare e indicare il giusto e il bello. Suggeriamo pertanto ai nostri colleghi docenti di dedicare nel mese di dicembre lavori didattici e laboratori specifici alla tematica dei Diritti Umani per mettere in luce l’importanza a livello planetario del 75°Anniversario della DUDU. E’ fondamentale leggere e commentare articoli scelti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani collegandoli a storie di violazioni di uomini, donne, bambini o di intere comunità, e di presentare la storia dei testimoni dei Diritti Umani di ieri e di oggi, per sensibilizzare gli studenti verso i valori globali di rispetto, dignità umana e uguaglianza. Invitiamo inoltre le scuole di ogni ordine e grado a realizzare un Albero dei Diritti Umani addobbato con i 30 articoli della DUDU, scrivendo il testo su mini lettere e il titolo sulla busta corrispondente, utilizzando il colore rosso, simbolo del Natale, e coinvolgendo gli studenti di ogni classe, in linea con i valori dei Diritti Umani.
Come sempre saremo felici di pubblicare le foto dei lavori didattici degli alunni sul nostro sito e sulle pagine social. (mail: coordinamentodirittiumani@gmail.com)
La scuola deve continuare a essere una roccaforte dei valori della civiltà e la voce più prestigiosa del rispetto della dignità umana.
L’hashtag per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani è: #lAlberoDeiDirittiUmani
Prof.ssa Rosa Manco – CNDDU