Si sblocca dopo diciotto anni il consolidamento di contrada Costa Don Lappio a Taormina, nel Messinese, avviato e mai completato. Era proprio questo il segnale che si attendeva nel comprensorio per una reale inversione di tendenza, dopo una serie infinita di rinvii e di ritardi che hanno alimentato legittime paure. La situazione del versante risulta, infatti, alquanto minacciosa. Oggi il primo atto concreto che va nella direzione auspicata, posto in essere dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Anche stavolta gli Uffici hanno seguito un iter collaudato per una programmazione mirata degli interventi.
Da mettere in sicurezza c’è un’area problematica, a nord-est del centro abitato, che si caratterizza per una forte acclività, motivo anch’essa di una classificazione di rischio molto elevata, R4. Ebbene, un raggruppamento di professionisti coordinato dallo Studio Strafer Ingegneria con sede a Catania è già al lavoro per redigere la progettazione esecutiva, con indagini e rilievi che consentiranno di definire le misure più idonee.
La zona in questione è quella compresa tra il casello autostradale e il centro urbano. E’ proprio qui che a partire dal 2003 si sono registrati movimenti franosi e una serie di smottamenti che hanno lesionato case e infrastrutture, oltre ad aver causato danni importanti alla pavimentazione stradale di via Mario e Nicolò Garipoli, accesso principale alla città, perla dello Ionio e meta obbligata del turismo nell’Isola. I fenomeni di dissesto sono essenzialmente dovuti ad una insufficiente regimentazione delle acque provenienti da monte. Prevista la pulitura del costone roccioso e il disgaggio di blocchi instabili. In ultima analisi, si effettuerà l’installazione di pannelli di rete in aderenza e di paramassi.