Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della ricorrenza del 98° anniversario della nascita di Don Lorenzo Milani, 27 maggio del 1923, intende ricordare la figura dell’educatore. E lo fa, attraverso una proposta da condividere tra insegnanti e studenti intitolata “#CostruiamolaScuolaperilFuturo”.
Un progetto collegiale per le scuole
Il progetto potrebbe essere costruito in maniera “collegiale”. Costruito mediante le osservazioni, le aspettative, le soluzioni provenienti proprio dai protagonisti del processo di apprendimento: educatori ed educanti.
Una piattaforma virtuale per Don Lorenzo Milani
Il CNDDU invita il Ministero dell’Istruzione a predisporre una piattaforma virtuale intitolata a Don Lorenzo Milani su cui far convergere le idee dei partecipanti. Il progetto parte proprio dagli assunti programmatici dell’azione pedagogica veicolata dall’operato dalla scuola di Barbiana. Il cui esempio, caratterizzato da sperimentalità, visione di insieme, accoglienza, rimane tuttora un modello di riferimento per la didattica inclusiva.
Don Lorenzo Milani, ancora oggi un simbolo
Don Lorenzo Milani rappresenta ancora oggi un simbolo come Maria Montessori di una scuola aperta e veramente al servizio degli studenti. Soprattutto di quelli che per caratteristiche particolari richiedono maggiore attenzione e strategie didattiche alternative che facciano leva sulla creatività di docenti e allievi.
I principi dei padri costituenti applicati alla lettera
Don Lorenzo Milani applicava alla lettera i principi che animarono i padri costituenti. “La scuola è aperta a tutti./L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita./I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi./La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.” (art. 34 Cost.) e “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali. / È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art. 3 Cost.).
Rendere tutti uguali
Don Milani cercava di incidere su tutti quegli aspetti. Aspetti, che rendevano anni luce lontani nella possibilità di apprendere il figlio del medico e quello del proletario. Lavorando sulle inclinazioni naturali e sulla curiosità dei giovani. Ancora oggi non si può prescindere da un simile esempio. Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”.
È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista “me ne frego”.
(Don Lorenzo Milani)
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU