Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Donne e acquisti: cambiano i consumi e cambia la figura del principale acquirente in famiglia

Donne e Acquisti
Oltre la spesa alimentare, chi decide gli acquisti in una famiglia? Dipende da tanti fattori, iniziando dall'intesa di coppia e dal rispetto reciproco. E la donna ha uno spazio di autonomia nei consumi? Con Federconsumatori Sicilia facciamo un viaggio sulle abitudini di acquisto.

di Clara Di Palermo

Donne e acquisti: l’abbinamento di queste due parole fa subito pensare a portafogli svuotati e a decine di sacchetti con oggetti vari, tanti sacchetti un po’ come nel film “Pretty woman“.
Ma la realtà è un tantino diversa. Oggi le donne, in maggior parte anche loro lavoratrici, contribuiscono all’economia della famiglia e sono molto oculate nell’effettuare le spese.
Il recente rapporto Istat-Cnel, presentato ieri, 7 marzo, infatti, evidenzia come il lavoro femminile rappresenti una componente essenziale per lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Tuttavia, le donne continuano a incontrare numerosi ostacoli nell’accesso al mercato del lavoro e alla permanenza tra le file delle occupate, nella progressione di carriera e nella conciliazione dei tempi di vita.

Chi fa la spesa?

Per quanto riguarda, invece, come si spendono i soldi del budget familiare, questo dipende dal tenore del reddito, dal rispetto reciproco tra i componenti di un nucleo familiare (per cui si valuta e decide di comune accordo e senza prevaricazioni) e dal rapporto stesso che si ha col denaro.
La spesa alimentare, solitamente, viene decisa dalla donna. Ma diciamo solitamente, poiché in diverse famiglie è l’uomo che se ne occupa, vuoi per passione vuoi per maggiore controllo del denaro.

Donne e acquisti secondo Federconsumatori Sicilia

Abbiamo chiesto ad Alfio La Rosa, Presidente di Federconsumatori Sicilia, di far chiarezza sulle abitudini e sul ruolo da consumatore (o consumatrice, che dir si voglia) della donna

Gli americani, già all’inizio del secolo scorso, avevano individuato nella donna il “general purchasing agent”, ovvero il principale acquirente, di un nucleo familiare. È ancora così?
“Oggi, anche in Sicilia, ci sono molti tipi di famiglia, con e senza figli, con e senza matrimonio e sono cambiati, di conseguenza, anche i consumi. Le coppie senza figli aumentano e consumano in modo molto diverso dalle coppie con figli.
Nelle coppie con figli la donna spesso è ancora responsabile della spesa alimentare e degli acquisti per i bambini, mentre l’uomo gestisce bollette, affitto o mutuo e altre spese fisse. Nelle coppie senza figli, che solitamente sono formate da persone più giovani e precarie dal punto di vista lavorativo, i ruoli di frequente si equivalgono.
A ciò va aggiunto il fatto che molti acquisti si sono spostati online e vengono per questo fatti personalmente dal consumatore o dalla consumatrice, anche senza coinvolgere il partner nel processo di scelta e di acquisto. Specialmente se lavora e ha un reddito, quindi, la donna compra ciò che vuole in totale autonomia”.

Le donne che si rivolgono a Federconsumatori Sicilia quali problemi lamentano relativamente agli acquisti? Negli anni questi problemi sono cambiati? E qual è il profilo tipo che si rivolge a voi?
“In questo momento, a livello regionale, il 39,62% dei nostri iscritti è donna, in ambito nazionale la percentuale è al 44,9. Chi si iscrive a Federconsumatori lo fa, principalmente, per chiederci di aiutarlo a risolvere un problema con un’azienda o un Ente Pubblico.

Consumatori e consumatrici con istanze analoghe

“Il fatto che 4 su 10 dei nostri iscritti sia di sesso femminile conferma che, ormai, anche le donne agiscono in prima persona per tutelare i loro diritti di consumatrici. Verosimilmente, entro qualche anno, la percentuale delle donne sarà identica a quella degli uomini.
Non registriamo una specificità nelle richieste di aiuto provenienti dalle donne: ormai la consumatrice si comporta come il consumatore e ha bisogno di aiuto per gli stessi problemi.
Problemi che sono cambiati. E questo perché sono cambiati tutti i consumi, con il boom degli acquisti online e, purtroppo, anche quello dei call center selvaggi”.

Contratti truffa, una delle tutele più richieste

Si rivolgono a voi anche per tutela legale? E su quali temi?
“La gran parte delle richieste di tutela legale che Federconsumatori Sicilia riceve verte su pochi grandi temi: i contratti truffa fatti dai call center, il sovra indebitamento e problemi vari con banche e finanziarie. C’è poi una piccola percentuale di casi relativa ai buoni fruttiferi postali prescritti.

Per quanto riguarda i contratti con le società energetiche, telefoniche e di servizi, Federconsumatori gestisce per conto degli utenti conciliazioni extragiudiziarie e gli utenti sono sempre gli intestatari del contratto problematico.
Se l’intestatario è anziano, quasi sempre è ancora un uomo. E’ anche donna, invece, se è giovane e questo vuol dire che sempre più contratti di fornitura vengono intestati a donne.
Per quanto riguarda il sovra indebitamento e i problemi con banche e finanziarie, tuttavia, notiamo ancora una netta preponderanza di utenti maschi, mentre per i buoni fruttiferi assistiamo anche donne che, però, a volte sono le legittime eredi dell’acquirente dei buoni”.

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