Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Donne, lavoro, diritti: dalle gelsominaie ai giorni d’oggi

Donne: Messina ( Cgil Sicilia), “dalla lotta delle gelsominaie ai giorni d’oggi, ancora tanta strada da fare per i diritti delle donne”. Presentato libro di Santi La Rosa e Venera Tomarchio sulle raccoglitrici di gelsomino in Sicilia e Calabria a cavallo tra ‘800 e ‘900 e sulla loro lotta contro lo sfruttamento”

di Redazione

Tra le storie delle donne che hanno dato un potente contributo alla lotta per i diritti dei lavoratori e la dignità del lavoro agricolo c’è quella delle gelsominaie di Sicilia e Calabria , che tra la fine dell’800 e la fine degli anni ’70  del ‘900 hanno reso possibile la nascita di una industria pregiata scrivendo una pagina importante della lotta contro lo sfruttamento del lavoro e la discriminazione di genere. A raccontarla sono Santi La Rosa e Venera Tomarchio nel libro “Gelsominaie”, storie di donne, lotte, fiori e profumi, edizioni Lombardo, presentato oggi nella sede della Cgil regionale. “Dalle difficoltà e dall’ingiustizia- sostengono i due autori, col tempo nacque la lotta delle gelsominaie della Piana milazzese che rivendicano migliori condizioni e che si unirono alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli”.

La svolta fu nel 1946 con uno sciopero durato 9 giorni dopo il quale le lavoratrici ottennero migliori condizioni di lavoro dando anche un contributo a importanti riforme legislative. Il libro si avvale di documenti e testimonianze narra delle figure che si distinsero in questa lotta. Indaga anche sull’utilizzo del gelsomino nei profumi soprattutto in Francia e Italia.

“Alle gelsominaie- ha detto Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia, intervenendo all’evento organizzato da Proteo Fare Sapere Sicilia, Cgil Sicilia, Flai e Flc Sicilia-  si deve l’avere squarciato il velo sulle malattie professionali (lavoravano di notte con le gambe e il ventre bagnati), anche l’avere riconosciuto una condizione  di sfruttamento e di discriminazione (allora il lavoro delle donne era equiparato al 60% di quello degli uomini)  che le ha portate alla ribellione e a una forma di lotta collettiva. Possiamo dire – ha sottolineato Messina- che la lotta delle gelsominaie è stata un laboratorio di azione e ribellione sul terreno dei diritti formali e sostanziali”.

La rappresentante della Cgil ha rilevato che “se dai quadri che emergono dall’Istat e dalla Caritas la donna, madre, giovane e siciliana è il simbolo e incarna la povertà in Italia, si capisce quanto ci sia ancora da fare per il superamento delle discriminazioni di genere, dei gap a partire da quello salariale. Sul piano sostanziale- ha rilevato- ci sono molti diritti ancora da raggiungere e come Cgil siamo impegnati per questo”.
Messina ha evidenziato quanto il lavoro precario sia principalmente lavoro femminile, dai contratti a tempo determinato al parti time involontario. Ecco perché- ha detto- votare Sì al referendum contro la precarietà, per la sicurezza sul lavoro e per le tutele in caso di licenziamento illegittimo è importante per tutti e soprattutto per le donne che ancora godono di meno diritti sul lavoro. Le gelsominaie si ribellarono con lo sciopero, il voto dell’8 e 9 giugno è la nostra rivolta per affermare diritti importanti”.

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