Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

E’ tempo di vintage

di Redazione

Sono definiti vintage quegli oggetti che, pur essendo di produzione antica, conservano funzionalità, caratteristiche, fascino, qualità ed estetica, in modo migliore rispetto agli oggetti contemporanei a essi paragonabili.

 

di Selenia Fiammetta*

“Un pezzo vintage rende unico lo stile”. Così afferma J.J. Martin, la giornalista milanese di adozione, fondatrice dello “shoppable magazine”, un sito di e-commerce che tratta abbigliamento e gioielli vintage. Sempre più donne, infatti (ma anche uomini!), fanno del vintage la loro passione e devozione.

Ma cosa significa vintage? Il termine, coniato inizialmente per i vini vendemmiati e prodotti nelle annate migliori, è poi divenuto sinonimo dell’espressione d’annata appunto.                                                                                                                                                                                                                    In generale, sono definiti vintage quegli oggetti che, pur essendo di produzione antica, conservano funzionalità, caratteristiche, fascino, qualità e talvolta anche estetica, in modo migliore rispetto agli oggetti contemporanei a essi paragonabili.

Ma vediamo nello specifico il significato che il termine vintage assume nell’affascinante mondo dell’abbigliamento e della moda in genere.

Il termine viene, infatti, utilizzato per definire la moda d’epoca, intesa come patrimonio storico e culturale, rappresentato da importanti capi d’abbigliamento, accessori, bijoux e altri oggetti di vanità (e non solo!).                                                                                                                                Comunemente, questa branca del vintage è definita in francese come mode vintage e in inglese come Vintage Fashion.

L’abito o l’accessorio vintage si differenzia e si contraddistingue dal generico “second hand” (l’usato), poiché, la caratteristica principale non è tanto quella di essere stato già utilizzato in passato, quanto piuttosto il valore che progressivamente acquisisce nel tempo, per le sue doti di irripetibilità e irriproducibilità, nonché per essere testimonianza dello stile di un’epoca passata e per aver segnato profondamente alcuni tratti iconici di un particolare momento storico della moda, del costume, del design, coinvolgendo e influenzando gli stili di vita contemporanei.

vespa vintage

Si pensi, ad esempio, alle auto d’epoca quali la Fiat 500, la Fiat 127, la Mini Minor o il Maggiolino Volkswagen. Alle chitarre Gibson o Fender, alla Mountan Bike, al Commodor 64, alla Vespa, alla Lambretta, alla Moto Guzzi, al Piaggio, alla Ducati Sportclassic o all’Harley-Davidson. O ancora ad occhiali da sole quali i Persol 649 o i Ray-ban Aviator.

Tutti oggetti di culto che hanno fatto storia e, dato il loro successo, vengono oggi riproposti. Il vintage, dunque, può anche essere definito come la moda che vive due volte (tre, quattro…).

Partito da un’esigenza di risparmio, è tornato prepotentemente di moda, soprattutto fra i più giovani. Capi unici, simboli dello stile di un tempo, che hanno fatto epoca e che rivivono con le nuove generazioni.

Tornando alla moda in senso stretto, se gettiamo uno sguardo alle sfilate di Milano dello scorso settembre, notiamo come imperi la moda vintage e lo stile “nonna”. A guardare le passerelle infatti, sembra che gli stilisti si siano ispirati agli innumerevoli mercatini vintage presenti su tutto il territorio. Il risultato è sicuramente una moda dal sapore d’altri tempi. Niente tessuti tecnici, capi ultramoderni e tendenze metropolitane, tante le case di moda che durante la fashion week italiana si sono ispirate al passato. Il clima è appunto quello da mercatino vintage: con stampe, tagli, tessuti, scarpe, borse, gioielli e anche acconciature che richiamano stili anni ’50, ’60 e ’70.

Le donne in passerella hanno, così, una femminilità più rassicurante, meno aggressiva, la loro sensualità è riservata all’eleganza e non più a scollature e tacchi vertiginosi. Uno stile, quindi, che piacerebbe tanto alle nostre nonne! Le scarpe sono rasoterra e mezzo-tacco, gli occhiali sono sempre maxi magari con qualche inserto brillante. Anche i capelli hanno pettinature vaporose che sembrano appena uscite dal casco del parrucchiere dopo una sessione di bigodini. Gli abiti, da brava signorina, sono tutti sotto al ginocchio, senza stampe sgargianti, morbidi (con solo il punto vita segnato) e mai scollati. Tutto è lasciato all’immaginazione senza trasgressive esibizioni. Spesso i look, inoltre, sono arricchiti da pizzi e inserti crochet, proprio come una volta.

Per concludere quindi, possiamo affermare che la moda e di conseguenza il mercato vintage sono sempre più in espansione, espressione e voglia di un ritorno alle cose semplici e buone del passato che hanno fatto la storia.

*Agenzia di moda Gente di domani

 

 

 

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