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Energia elettrica – Aumenti in bolletta

Aumenti in bolletta energia elettrica: si scaricano sui consumatori onesti le morosità di altri...

di Redazione

Aumenti in bolletta energia elettrica: si scaricano sui consumatori onesti le morosità di altri

 

di  Associazione Europea Consumatori Indipendenti – Regione Sicilia

Ancora una volta a pagare le colpe degli altri sono i consumatori. Da giorni si è promulgata una notizia che ha creato non pochi dubbi e, come sempre, anche tanta indignazione. Si tratta di un addebito che ci sarà, a partire dai prossimi mesi, nelle fatture di energia elettrica. Questo addebito in fattura riguarderà il pagamento di somme sotto la voce oneri di sitema la cui funzione sarà quella di ripianare i debiti accumulati da circa 5 anni a questa parte, dalle Società di Energia Elettrica per i mancati pagamenti del sevizio da parte degli utenti morosi.
Ma se da un parte vi sono i morosi dall’altra ci stanno chi ha sempre regolarmente pagato, e, a tale riguardo, sono quelli che si sentono, ovvimente, vessati e beffati.
Pertanto, possiamo benissimo dire che non può, anche trattandosi di pochi euro, addossarsi l’onere di sanare il debito il consumatore onesto e che ha sempre regolarmente pagato quanto di sua competenza.
Con una nota l’Autorità spiega che la delibera riguarda solo una particolare casistica numericamente limitata, in pratica una sola parte degli oneri generali di sistema previsti per legge. Nello specifico, il tutto servirà per coprire gli oneri di sistema incamerati tramite le bollette e a fronte di inadempienza reiterata per anni che ha visto coinvolte alcune Aziende di vendita energia fallite o ancora in stato di fallimento. Quindi gli oneri dei clienti di queste Aziende falliti che non hanno versato quanto dovuto ai Distributori di Energia verranno in teoria spalmati sugli altri clienti in regola con i pagamenti, lo ha stabilito nelle pronunce la Giustizia Amministrativa -Tar Lombardia.
Vediamo di comprendere, in tanto, la natura, e la fondatezza di tale notizia.
A causa della già nota crisi e della mancanza di lavoro, molti utenti non sono più stati in grado di pagare regolarmente le bollette della luce, con la conseguenza ovvia di creare ovvimante un enorme buco che in termini economici riguarderebbe svariati miliardi di euro. Nel sistema vanno anche inseriti coloro che avendo un debito con l’attuale Azienda di Energia hanno migrato in un’altra Azienda lasciando in essere i debiti pregressi.
Nella questione dei mancati pagamenti avviene dunque un dissesto economico a piramide, in pratica, i fornitori di energia elettrica, sia quelli che operano nel settore del mercato tutelato che quelli del mercato libero, a causa del mancato introito non hanno potuto più pagare regolarmente i Distributori di Energia che a sua volta non hanno più versato i corrispettivi nelle casse del GSE Spa, società per azione interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi, facenti capo allo Stato.

L’autorità preposta AEEGSI oggi chiamata ARERA (Autorità di Regolazione dell’Energia delle Reti e dell’Ambiente) con una delibera n. 50/2018 ha voluto recepire quanto già stabilito dalla Giustizia Amministrativa. Infatti, secondo le recenti espressioni di alcune sentenze del TAR Lombardia del 2017 e precedentemente con la Sentenza del Consiglio di Stato n. 2182 del 2016, gli oneri generali di sistema sono posti in capo esclusivamente ai clienti finali, ossia, (i consumatori) e non alle imprese di vendita né a coloro che percepiscono gli incentivi.
L’aspetto importante riguarda per l’appunto il passaggio di questi pagamenti sopra descritti, i clienti che non pagano le bollette, creano un danno economico sia ai propri operatori che ai distributori. Quest’ultimi infatti, trattandosi di crediti inesigibili, ovvero facenti parte di oneri irrecuperabili, sono costretti a farsi carico versando somme allo stato che non potranno più recuperare.
Ricorrendo dunque al TAR della regione Lombardia, le Società di Distribuzioni hanno ottenuto tutti nel 2017 diverse sentenze al loro favore e sono precisamente (Sent. n. 237 – 238 – 243 – 244).
Sulla base di quanto emerge possiamo benissimo intuire che l’Autorità ha solo rispettato quanto la giurisprudenza ha affermato, la delibera n. 50/2018 prevede che questi oneri debbano essere recuperati dal cliente finale.
In teoria nella bolletta elettrica, a partire dai prossimi mesi, presumibilmente verso giugno/settembre 2018 ci verranno addebitati, sotto la voce di Oneri di Sistema euro 0,30 ogni bimestre, una cifra indubbiamente irrisoria, non certo quanto enunciato dalle recenti notizie bufale che addirittura paventavano somme di euro 35,00 a bolletta.
E’ chiaro però, che pur quanto possa essere irrisoria la cifra da pagare, risulta lo stesso violato il diritto dell’utente finale, costretto indubbiamente per imposizione, a pagare somme improprie e di natura a lui non imputabile.
In precedenza, a farsi carico della frazione di debito, erano le Aziende venditrici di energia, come appunto veniva imposto dalla stessa Autorità, ora quello che si vuole cambiare è proprio quello di tamponare le perdite dello Stato facendo pagare gli utenti in regola e onesti. La legge pone in capo ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, ne ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema, con la conseguenza che l’Autorità non avrebbe il potere di imporre il citato sistema di garanzie alle imprese di vendita negando che il rischio di mancato incasso degli oneri generali di sitema da parte dei clienti finali sia dei venditori.
Ad incrementare il debito è stato ovviamente anche il facile passaggio e quindi l’attivazione di nuovi contratti con Aziende operanti nel mercato libero, i quali utenti furbetti cercavano con raggiri di non pagare le precedenti Aziende.
In riferimento a ciò però, è anche vero ricordare che in relazione alle morosità pregresse è in vigore l’ormai noto CMOR, con esso infatti, il cliente con morosità pregressa che ha chiesto il passaggio ad un nuovo gestore, può vedere l’eventuale addebito del corrispettivo di morosità sulla bolletta elettrica emessa dal nuovo fornitore. Nello specifico, l’indennizzo in fattura si trova nella sezione “Altre voci”. Con tale pratica, dunque, è attivabile la riscossione degli insoluti.

Ritornando sulla questione principale dell’argomento, lo Stato non dovrebbe permettere che chi paga le proprie utenze deve farsi carico della fiscalità di chi non li paga, i consumatori onesti non possono essere caricati di uleriori oneri impropri. Il problema, al di là di ogni logica, dovrebbe essere affrontato in maniera diversa, interessando magari la finanza dei bonus e dell’assistenzialismo in generale per far prevalere dunque la meritocrazia delle buone e corrette famiglie italiane.

 

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