Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Evasione fiscale in Sicilia: la prassi dei furbi

L’evasione fiscale in Sicilia rappresenta un fenomeno molto pesante che nel nostro Paese assume connotazioni sempre più gravi...

di Patrizia Romano

L’evasione fiscale in Sicilia rappresenta un fenomeno molto pesante che nel nostro Paese assume connotazioni gravi, soprattutto per le dimensioni sempre più ampie e sempre più diffuse

 

di  Patrizia Romano

Inasprimento della pressione tributaria danno erariale, squilibri sociali e sistemici. Tutto a carico delle imprese e dei contribuenti. Sono soltanto alcune delle conseguenze provocate dall’evasione fiscale: un fenomeno molto pesante che nel nostro Paese assume connotazioni gravi, soprattutto per le dimensioni sempre più ampie e sempre più diffusa.
L’evasione su tutta l’intera Isola è pari al 63 per cento.
Rapportando il numero di contribuenti al totale della popolazione, si ottiene un indicatore della densità delle dichiarazioni fiscali che assegna alla Sicilia il valore percentuale medio pari al 58,46 per cento (il più basso fra le regioni), contro un dato nazionale pari al 68,65 per cento. Questo rapporto da una chiara idea della presenza degli evasori fiscali in Sicilia e dell’intensità del fenomeno.
Insomma, l’indice di evasione nell’Isola dimostra la consistenza del reddito che viene sottratto agli accertamenti fiscali.
In Sicilia, l’evasione fiscale cresce di continuo. Negli ultimi anni è aumentata del 4,5 per cento. Il divario percentuale tra consumi e redditi dichiarati supera il 43 per cento. I contribuenti siciliani spendono 130 euro ogni 100 che ne dichiarano al fisco. Esiste, quindi, un’ampia ‘zona grigia’ che riconduce al fenomeno dell’evasione.
Lì per lì, da dati recenti, sembrava, invece, che proprio negli ultimi anni, il divario fosse leggermente diminuito. Ma va sottolineato che questa diminuzione, in realtà, è legata semplicemente a una forte riduzione della spesa. Nell’ultimo decennio, infatti, la  spesa si è ridotta più dei redditi. I consumi sono crollati più degli introiti dichiarati, un po’ per colpa della crisi e della stretta al credito, un po’ per la ripresa della propensione al risparmio. A questo si aggiunge l’emersione del nero, che ha il proprio peso, nonché la presenza dei pensionati, il cui reddito è poco sensibile al ciclo economico.
Il reddito dichiarato dovrebbe essere quanto meno superiore ai consumi, a meno di una tanto sistematica quanto irrealistica erosione del risparmio.
I metodi che vengono utilizzati per valutare l’evasione fiscale in Sicilia sono distinti in due tipologie: i metodi diretti e i metodi indiretti. I primi si basano su confronti campionari tra redditi dichiarati ed accertati su base microeconomica. I secondi, invece, valutano l’entità dell’economia sommersa attraverso modelli statistici che si prefiggono di fornire una misurazione del sommerso con approcci macroeconomici.
Inoltre, l’ammontare Irpef in Sicilia viene valutato secondo tre ipotesi: dalle reali dichiarazioni, dal recupero totale di evasione e dal recupero secondo l’indice medio nazionale di evasione.
Secondo il Servizio Statistica della Regione, elaborazioni su dati Istat e Agenzia delle Entrate, il maggior gettito connesso a tale livello, in una gestione futura opportunamente indirizzata, potrebbe diversamente ripartirsi fra recupero strutturale delle entrate e riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese, alimentando il Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale.
I maggiori evasori in Sicilia sono gli industriale, i bancari e i liberi professionisti.

 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.