Il “fai da te”, hobby sempre più diffuso, nella sua accezione più ampia trae origine dal termine francese “bricolage”. Per bricolage si intende quell’attività manuale che permette ad adulti e bambini di cimentarsi in piccoli, medi e grandi lavori manuali, creando, a volte, veri e propri capolavori.
Claude Lévi-Strauss, antropologo e filosofo francese, lo definisce ‘un riflesso sul piano pratico dell’attività mitopoietica’, ossia l’arte o la tendenza a inventare favole e a creare miti.
Per praticarlo non bisogna essere grandi professionisti. E’ un hobby, nella sua vastissima gamma di opportunità, veramente alla portata di tutti. Per un risultato soddisfacente basta soltanto un piccolo impegno, accompagnato, però, da una grande passione.
I motivi che spingono al bricolage sono molteplici, ma in primo piano, quello economico. Con una spesa minima, infatti, il bricolage ci consente di realizzare delle cose belle e funzionali.
Oltre a far risparmiare, il fai da te consente di praticare un buon esercizio fisico, e, dunque, di svolgere un’attività salutare sia per il corpo sia per lo spirito.
Negli ultimi anni, il ‘Fai da te’ si è sempre più diffuso, tanto da espandersi in un’infinità di settori.
Passione o mania?
“Secondo me – sostiene Mirko Colangelo, bricolagista di pregio e responsabile del gruppo Facebook ‘fai da te’, il bricolage – è una passione che, a poco a poco, finisce con il diventa una mania vera e propria. Una passione – continua il nostro bricolagista – che nasce dalla voglia di risparmiare, creando dal nulla e dando vita a idee proprie”. Il fai da te italiano si diffonde nel nostro Paese tra il1974 e il 1984.
Oggi, le persone che lo praticano sono moltissime e sono sempre in aumento, soprattutto, in questo periodo. Si espande in tutti i settori, investendo anche gli ambiti più inimmaginabili.
Legno nel fai da te.
“Ma il settore più diffuso – afferma Mirko – è quello del legno, che rimane tra i materiali più facili da rimediare e più facili da lavorare. Ma gli elementi più importanti per praticarlo – conclude – sono la voglia di fare, tanta pazienza e, soprattutto, acquisire familiarità con le tecniche di base”.
“Si comincia per passione – sottolinea – e poi diventa una vera e propria mania, perché il settore è così ampio e così vasto e c’è un’infinità tale di tecniche da provare e imparare che sicuramente si trova qualcosa a cui appassionarsi e di cui non si può fare più a meno. La passione – aggiunge – può nascere per svariati motivi, in genere per la maggior parte legati alla perdita del lavoro e/o alla nascita di bambini, per cui si cerca di reinventarsi, di creare una propria attività, di rendersi utile, creando qualcosa per la propria famiglia un po’ com’è successo a me che ho smesso di lavorare per scelta, per stare con i miei figli e ho scoperto questa mia passione che mi porta a creare spesso e volentieri solo per loro”.
Riciclo e fai da te.
Un’attività che ha rivoluzionato l’intero ambito del ‘Fai da te’ è quella del riciclo. Legata, senz’altro, a motivi economici, si rafforza in un momento in cui le possibilità economiche erano davvero molto limitate per la maggior parte della popolazione. “In quei contesti, ognuno cercava di riutilizzare tutto ciò che poteva – riprende Clementina -, mentre adesso il discorso del riciclo nasce prevalentemente per una questione ambientale”.
Il riciclo creativo, comunque, spopola in tutte le sue forme. “Utilizzare tutto ciò che si ha in casa, per altri scopi – afferma la bricolagista – offre tante soddisfazioni. E’ molto bello vedere con occhi diversi un piatto di plastica, una posata, un rotolo di carta igienica o di scottex. Vedere che tutto cambia forma e che si può dare spazio alla fantasia, creando anche delle vere e proprie opere d’arte”.
Creatività e fantasia
Sono sempre in aumento e vanno per la maggiore le cose semplici, realizzabili in poco tempo con pochissimi passaggi e che permettono, comunque, di ottenere dei piccoli capolavori.
“L’elemento più importante per approcciarsi a questo mondo è senza dubbio la creatività e la fantasia, e a volte non guasterebbe anche la precisione – conclude Clementina”. Però si possono ottenere dei risultati soddisfacenti, pur non essendo dei veri e propri artisti, e spesso chi diventa un creativo, magari poco tempo prima non immaginava nemmeno di poterlo essere”.