Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Farmaci oncologici non erogati

di Redazione

Farmaci oncologici non erogati da servizio sanitario regionale. M5S, la Regione non perda tempo. I deputati M5S della Commissione Sanità all’Ars incalzano l’assessore Razza: “La commissione regionale inserisca questi farmaci nel prontuario. Paradossale che per avere tali cure, pazienti siano costretti ad andare oltre Stretto”.

 “Dalla fine di dicembre, oltre 30 farmaci tra cui 10 antitumorali da erogare in regime di servizio sanitario regionale, non sono erogati dalla Regione Siciliana, quando invece sono disponibili sul resto del territorio italiano. I pazienti che necessitano cure oncologiche non possono subire anche questo disagio per colpa dell’inerzia della Regione. Questi farmaci vengano subito inseriti nel listino del prontuario”.
A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Sanità dell’Ars Antonio De Luca, Francesco Cappello, Salvo Siragusa che incalzano il governo Musumeci a dare il via libera attraverso l’apposita commissione regionale PTOR istituita presso l’assessorato regionale alla sanità ad includere i 10 nuovi farmaci da erogare in regime di servizio sanitario regionale.
“I pazienti e le loro famiglie, non possono essere sempre l’anello debole di una catena di responsabilità politiche – spiega il deputato De Luca – infatti il decreto sul budget della ex giunta Crocetta stabiliva  che lo stanziamento 2018 dovesse essere aumentato del 2,22% rispetto al budget 2016. Un decreto però che non teneva conto del fatto che nel 2017 sono stati acquistati farmaci costosi che hanno fatto lievitare la spesa e che l’Aifa (l’agenzia italiana per il farmaco) ha decretato l’extra budget per i farmaci innovativi. A questo punto diventa indispensabile non solo rivedere il budget ma adeguarlo alla spesa farmaceutica quanto meno del 2017 anziché a quella del 2016 per non incorrere nella incresciosa situazione odierna. Viceversa, il plafond si esaurirà in breve tempo e i malati non potranno accedere alle cure. A questo punto sarà inevitabile il ricorso a strutture non siciliane con ulteriore aggravio dei costi per la Regione e di disagio per i pazienti. L’Assessore Razza – conclude De Luca – non faccia passare in secondo piano questa vertenza”.

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