Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Favignana: un mix di bellezze

E’ la presenza di elementi caratterizzanti che spaziano dall’archeologia alla storia più recente, dalla cultura all’arte, ma anche da elementi naturali a quelli paesaggistici che fanno di quest’isola un posto unico

di Redazione

La Redazione

Dista 7 miglia da Marsala. E’ l’unica isola dell’arcipelago delle Egadi ad avere una rete stradale. Anche se non del tutto incontaminata e molto popolata, è capace di esprimere ancora una straordinaria bellezza. Stiamo parlando di Favignana, un’isola addolcita dal vento favonio da cui ha preso il nome e meta ambita per molti turisti.

L’Isola rappresenta un mix di storia, architettura, archeologia, nonché di bellezze naturali e paesaggistiche. Attraversata da correnti continue, che depurano le acque, l’isola vanta un mare sempre pulito e cristallino.

Area protetta

E’ un’area protetta dal 91, con una estesissima superficie marina sotto tutela. Anche la riserva risulta una delle aree sotto tutela ambientale più estesa.

La storia

La sua storia è molto intensa. Sembra che i fenici l’abbiano denominata Katria. A Cala San Nicola, sul versante nord orientale, è stato rilevato un avamposto militare delllla vicina Mozia. Ma la presenza di insediamenti umani sembrano, in realtà, risalire a un periodo ancora precedente.

Sembrerebbe che Favignana fosse un tempo collegata a Levanzo da un istimo di terra che univa Punta San Nicola a Cala Dogana.

Le acque di Favignana nel 241 a.C. furono teatro di un grande scontro bellico fra romani e cartaginesi. Le guerre puniche culminarono in un epico scontro navale che sancì la supremazia militare di Roma e, nota curiosa, Cala Rossa, pare abbia preso il nome del sangue versato dalla mattanza di uomini avvenuta durante gli scontri.

Gli stabilimenti Florio

Da visitare gli stabilimenti Florio per lavorazione del pesce, bell’esempio di archeologia industriale, nonché la palazzina Florio, progettata dall’architetto Almeyda.

Le cave

Una serie di itinerari molto belli si può realizzare  attraverso il reticolo delle secolari cave di tufo abbandonate che traforano la parte orientale dell’isola. Ci sono parti in cui il tufo tagliato ha creato angoli di notevole suggestione, mentre alcune cave sono state trasformate in graziosi giardinetti.

Passeggiare in bici

Con l’uso della bici è possibile girare gran parte dell’isola e, dove possibile, equipaggiati di scarponi, si possono raggiungere tratti costieri dove la natura si è conservata meglio.

Sui 19 chilometri dell’isola, si può godere di una splendida veduta panoramica

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.