Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Federconsumatori: le autostrade siciliane? Un vero disastro

Autostrade: Federconsumatori segnala all’ART e all’AGCM i gravi disagi sulle autostrade siciliane. Si disponga subito un’abolizione dei pedaggi e si convochi un tavolo di confronto.

di Federconsumatori Sicilia

La condizione delle autostrade siciliane non migliora negli anni, semmai sembra essere sempre peggiore. L’articolo che leggerete di seguito è del 2021, frutto di una nota di Federconsumatori. Ma è quanto mai attuale, per questo ve lo riproponiamo, soprattutto a pochi giorni dal primo grande esodo dell’estate 2024. Non è cambiato nulla, lungo la Palermo-Catania i tratti con deviazioni e interruzioni non si contano più, giusto per fare un esempio. E non vogliamo nemmeno aprire il discorso sulla condizione di strade provinciali e statali, soprattutto nell’entroterra. Le strade cittadine, poi, sono piene di pericolose buche, avvallamenti, asfalto sollevato da radici di alberi, e così via. Però… pensiamo al ponte sullo stretto!

È sempre più disastrosa la situazione in cui versano le autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania.
Su queste autostrade sta indagando sia la Magistratura, che ha già sequestrato 22 viadotti della Messina-Palermo, sia il Ministero dei Trasporti, che ha inviato l’ispettore, ing. Placido Migliorino, responsabile dell’Ufficio Ispettivo Territoriale di Roma della Direzione Generale Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali, per verificare lo stato delle tratte. Migliorino ha già depositato il verbale relativo alla Messina-Palermo e a breve depositerà quello relativo alla Messina-Catania.

Lunghi tratti di entrambe le autostrade sono ritenuti pericolosi e sono stati oggetto di restrizione e limitazione della velocità di percorrenza, altri, verosimilmente, lo saranno a breve.
Restrizioni e deviazioni che determineranno ulteriori disagi a tutti coloro che transitano regolarmente sulle due principali autostrade siciliane. Federconsumatori ha scritto al Consorzio per le Autostrade Siciliane (CAS), all’Assessorato Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti e alla Direzione Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali per chiedere di affrontare la questione in modo da minimizzare i disagi per i cittadini. 

Adesso che la situazione si fa di giorno in giorno più insostenibile Federconsumatori Sicilia e Federconsumatori Nazionale hanno deciso di inviare delle segnalazioni ad ART e AGCM affinché questa vicenda venga affrontata in fretta e in modo finalmente efficace e risolutivo per i cittadini, da anni costretti ad affrontare disagi e disservizi su quelle che sono state definite le tratte peggiori d’Italia. Alla luce di tali criticità Federconsumatori chiede una immediata la sospensione (o quanto meno una forte riduzione) dei pedaggi pagati dagli utenti nei tratti oggetto di rallentamenti e restrizione, nonché la convocazione di un tavolo di confronto permanente sugli investimenti necessari a rendere le due autostrade siciliane sicure e conformi alla normativa vigente.

“Siamo convinti che non basti chiudere o restringere tratti di autostrada e annunciare l’arrivo di milioni di euro per i lavori – spiega Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia – è anche necessario un controllo costante e puntuale sull’avanzamento dei cantieri, sulla congruità delle risorse, sulle misure di sicurezza stradale e sulla gestione della viabilità. Nel frattempo, però, chi transita da queste autostrade non può pagare il pedaggio intero”.

“La questione si ripercuoterà sui cittadini-consumatori di tutta Italia – aggiunge il presidente di Federconsumatori nazionale Emilio Viafora – ma interessa tutto il Paese: dalle autostrade siciliane passano ogni giorno migliaia di tonnellate di merci, sia in entrata che in uscita, provenienti o destinate al resto d’Italia. Dalle stesse strade passano anche tantissimi lavoratori. Se quest’estate dovesse essere nuovamente permesso il turismo extraregionale in Italia, poi, sono evidenti le ripercussioni che tali disagi potrebbero comportare sul turismo.”

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