La Federconsumatori è stata ammessa come parte civile nel processo, che si celebra dinanzi alla prima sezione penale del Tribunale di Catania, per la bancarotta fraudolenta di Wind Jet, con un buco di bilancio oltre 238 milioni di euro. Sul banco degli imputati ci sono 16 persone, tra cui l’ex patron della compagnia aerea e del Catania Calcio Antonino Pulvirenti
di Federtconsumatori
La Federconsumatori, assistita dall’avv. Fortunato Creaco, è stata riconosciuta come parte lesa, in rappresentanza di migliaia di passeggeri che, nell’agosto 2012, a seguito del fallimento della compagnia low-cost, rimasero bloccati negli aeroporti di mezza Europa e ai quali la Wind Jet non ha riconosciuto alcun rimborso per i biglietti che erano stati acquistati dai viaggiatori, tantomeno alcun risarcimento per i gravi disagi subiti.
Nel luglio dell’anno successivo, furono affidati alla Federconsumatori di Mascalucia, da parte dello Sportello SOS Turista, struttura gestita dalla stessa associazione nella sua sede di Modena, centinaia di procure provenienti da viaggiatori residenti in ogni parte d’Italia, i quali – nella loro qualità di “creditori chirografari” – esprimevano, attraverso gli avvocati Walter e Fortunato Creaco, consulenti legali Federconsumatori, il loro voto contrario alla proposta di concordato preventivo.
Gli sfortunati viaggiatori purtroppo dovettero accontentarsi del riconoscimento di un misero 5 per cento di rimborso del costo del biglietto, che Pulvirenti, personalmente, si impegnava a pagare, in ratei, in cinque anni, con il proprio patrimonio.
Se il costo medio di un biglietto di una compagnia low-cost, quale era WIND JET, variava dai 70 ai 150 euro, il rimborso-elemosina sarebbe stato, in media, di 3 euro e mezzo sino ai 7 euro e 50, da pagare con bonifici da 70 centesimi l’anno. Ovviamente, questa proposta-beffa non è stata accettata da alcun viaggiatore.
L’ammissione nel processo di Federconsumatori come parte civile rappresenti un’opportunità per migliaia di viaggiatori per ottenere giustizia e legittimi risarcimenti.
Si conferma, ancora una volta, che parte dell’economia siciliana non è sana, ma ora è il momento che i viaggiatori truffati abbiano la massima tutela.