È stato un intervento caratterizzato da parole semplici e dirette, com’è nel suo stile, quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha marcato il senso di questo strano 2 Giugno segnato da un virus che, come ha detto, è ancora tra noi. Vi proponiamo il video integrale del suo discorso, tratto dal sito del Quirinale, e di seguito una breve sintesi.
Un concerto dedicato ai tanti affetti spezzati….a chi è morto solo, a volte senza il conforto dell’ultimo saluto. La nascita della Repubblica nel 1946 segnava un nuovo inizio e segnava la volontà di superare divisioni che laceravano il paese per fare della Repubblica la casa di tutti. Forze politiche distanti e contrapposte trovavano il modo di collaborare nella redazione della nostra Costituzione, convergendo nella condivisione di valori e principi. Lo spirito costituente seppe unire gli italiani al di là delle appartenenze nella convinzione che soltanto insieme si sarebbe potuto affrontare la condizione di estrema difficoltà in cui il paese si trovava. Allora si reagiva ai lutti causati dalla guerra Oggi dobbiamo contrastare un nemico per molti versi sconosciuto e imprevedibile che ha sconvolto le nostre esistenze, ha messo a rischio progetti di vita e di lavoro. Possiamo assumere questa giornata come emblematica per la ripartenza del nostro paese. La risalita non sarà veloce.
Abbiamo riscoperto il senso dello Stato e l’altruismo. Ora sarebbe inaccettabile e imperdonabile disperdere questo patrimonio di bisogno di fiducia che c’è nella nostra gente. Ce lo chiede il ricordo di tutti quanti si sono sacrificati e hanno garantito sicurezza e sostegno all’emergenza. Ma c’è stato anche chi ha cercato, e cerca, di sfruttare l’emergenza. Ma sono, per fortuna, una minoranza molto piccola della nostra società.