Sito Web in manutenzione

Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

“Florence” l’ultimo libro di Stefania Auci

Ritratto di donna, ovvero Stefania Auci. Mamma, insegnante, moglie, scrittrice, una donna dalle mille sfaccettature, tutte interessanti.

di Clara Di Palermo

Ma chi l’avrebbe mai detto…la mia “compagna di banco” in palestra, la simpatica, irriverente, divertente, chiacchierona con la quale si aveva l’abitudine di stare accanto per seguire la lezione dell’istruttore…è una bravissima scrittrice!!! Secondo voi…devo chiederle l’autografo? Conoscendola, finirebbe per dirmi, in stile Totò, “Ma mi faccia il piacere!!!”.

Stefania Auci, insegnante, trapanese di nascita ma palermitana di adozione, la scopro scrittrice quasi per caso…un anno fa chiacchierando, in palestra, mi dice “sto rileggendo il mio terzo libro, in estate sarà nelle librerie edito da Baldini & Castoldi e l’ansia mi sta divorando…” E me lo dice con la leggerezza che un’altra persona userebbe per dire scusa, corro a prendere i figli a scuola.                                 

La stessa leggerezza e facilità di lettura che cattura subito chi inizia il suo “Florence”, uscito la scorsa estate, ambientato in una Firenze a ridosso della prima guerra mondiale, dove le storie e i personaggi si intrecciano, alcuni in primo piano e altri che sembrano, solo sembrano, secondari nell’economia della trama. Come è Claudia, l’amante del protagonista, Ludovico Aldisi giornalista rampante in cerca del riscatto sociale attraverso la sua affascinante professione. Claudia è una donna infelice che vive una vita “in prestito”, chiusa in un matrimonio senza amore ma con tanta violenza, fisica e psicologica e che tradisce il marito con Ludovico. Ma anche lui non la ama e la sfrutta soltanto.

La violenza, purtroppo, caratterizza ancora molte unioni e troppo spesso le donne vivono ancora una dipendenza economica dal marito. Tema attualissimo, dunqueStefania Auci
“ Io non ho mai fatto mistero del fatto che, quando ho iniziato a scrivere Florence, mi abbia ispirato il libro inchiesta di Iacona “Se questi sono gli uomini” dove, in contesti sociali diversi, si muovono figure femminili lasciate sole e abbandonate dalle famiglie di origine, in balia di uomini che spesso sono violenti. Mi colpì la storia di una donna di circa 55 anni, che il marito uccise; lei aveva chiesto aiuto alla famiglia di origine che, però, le aveva chiuso le porte. La figura di Claudia ha elementi attuali ed elementi che la calano nel contesto del 1914, quando il divorzio non esisteva. Purtroppo, ancora oggi molte donne continuano a vivere una violenza familiare”.

Stefania, molto spesso, però, sono proprio le donne stesse le prime nemiche delle donne…Quanto durerà ancora?
“Io sono pessimista, secondo me durerà sempre. E’ la protezione del territorio…non vedo niente al momento che ci possa portare a fare rete. In America, anche nel mondo della scrittura, le donne fanno rete, ci sono sindacati e associazioni, premi specifici per donne scrittrici, per abbattere quei facili pregiudizi che lasciano le donne spesso imbrigliate in definizioni di genere”.

C’è qualcosa di te nei tuoi personaggi?
“C’è tanto. Molte sfaccettature. Ciascuno di loro ha qualcosa di me. Però nessuno ha una forte caratterizzazione su di me, anche perché tra una stesura e l’altra del libro, i personaggi sviluppano la propria identità”.

Come nasce una storia?
In verità non lo so…non c’è uno schema. Ci sono giornate che mi fermo a pensare e, a volte, da singole scene poi nasce tutta la storia. Con “Florence” è partito tutto dalla scena di una fuga sull’Arno, scena che ora non c’è più nel libro, nella seconda stesura è scomparsa. E già in quella scena appare Irene, l’altro personaggio femminile”

Quando tempo riesci a dedicare alla scrittura? Tra scuola, figli, marito…quanto è la tua valvola di sfogo?
“Almeno due ore al giorno che rubo al sonno…mi alzo al mattino presto vado alla scrivania. Però in realtà non smetto mai di lavorare perché ho sempre in borsa libri da leggere per documentarmi, approfondire e cercare particolari. Il lettore è impietoso, non puoi essere superficiale e non puoi perdere di vista la cosa fondamentale: che la trama tenga, dall’inizio alla fine”.

E in Florence la trama tiene…e Stefania ha già iniziato il suo quarto libro.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.