Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Fresca, freschissima, anzi ghiacciata: è la granita siciliana

Apprezzata già al tempo dei faraoni per deliziare persone di riguardo, la granita è un vanto della gastronomia siciliana, fresca, dissetante e golosa.

di Clara Di Palermo

Se l’anguria, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, è il frutto dell’estate per eccellenza, c’è un prodotto della gelateria siciliana che resiste a tutte le mode e che travalica confini e stagioni: è la granita.
Fresca, invitante, squisita, colorata a seconda del gusto, la granita è un peccato di gola che ogni visitatore, e non solo, non rinuncia a concedersi.

Granite già nell’antico Egitto?

La granita segue un po’ il destino di tutti i dolci tipici, la cui origine è difficile da rintracciare indietro nei secoli, si suppone che i primi tentativi rimontino, addirittura ai tempi degli antichi romani.
Si narra che già i faraoni facessero realizzare ai loro schiavi delle coppe di neve fresca addolcita e aromatizzata con della frutta, da offrire a ospiti e persone di riguardo. E sapete che, dice la leggenda, la bellissima Cleopatra si servì anche di una granita, o del prototipo di quella che divenne poi la granita, per sedurre Cesare? Quanto ci sia di vero non è dato sapere, ma vogliamo crederci.

Anche gli arabi amavano queste coppe di neve fresca a cui davano diversi gusti aggiungendo aromi o succhi dell’epoca. Fino a quando si cominciò a produrre la granita di limoni, fiore all’occhiello del comparto dolciario della nostra Isola.

Così come per le arancine (o arancini, nel catanese), anche per la granita pare che ci sia differenza tra la parte orientale e quella occidentale della Sicilia: più granulosa e cristallina nel palermitano, più soffice e vellutata nell’area di Catania, Messina e Siracusa.

Notoriamente, i gusti più gettonati sono limone, caffè, fragola, gelsi neri e, sempre nella Sicilia orientale, la mandorla.

Vediamo come preparare una coppa di granita al limone. Vi suggeriamo la proporzione degli ingredienti, voi potete aumentare le dosi a piacere.
Ingredienti:
2 tazze di acqua
1 tazza di zucchero semolato
1 tazza di succo di limone
Un po’ di zest di limone (buccia grattugiata)

Preparazione:
In una casseruola mescolate acqua e zucchero, accendete il fuoco e mescolate fino a quando lo zucchero si sarà sciolto. Spegnete il fuoco e fate raffreddare a temperatura ambiente. Quindi potrete aggiungere il succo di limone, mescolando bene. Versate il tutto in un contenitore da freezer e riponete nel congelatore. Dopo mezz’ora circa, e ripetute volte ogni mezz’ora (per circa 3 o 4 ore), tirate il contenitore fuori dal freezer e mescolate, così da mescolare le parti cristallizzate con la parte ancora liquida. Sarà pronta quando avrà, omogeneamente, raggiunto una consistenza soffice e cristallina.
In ultimo, aggiungete gli zest di limone. E se volete un gusto ancora più fresco, vi consigliamo di guarnire le singole coppe con delle foglioline di menta.

La granita, una storia antica…

Tornando alla storia di questa fresca leccornia, tanto gettonata in questi giorni di caldo afoso, anticamente, nelle case patrizie e di chi aveva maggiori possibilità economiche, vi erano le neviere. Si tratta di anfratti naturali che erano particolarmente freschi, perché erano sottoterra o nelle grotte (pare anche in quota e lungo le pendici dell’Etna, dove le buche scavate in estate, si riempivano di neve in inverno che veniva conservata e tornava utile nei mesi caldi). Usate per conservare i cibi in epoca in cui non esisteva il frigorifero, le neviere conservavano anche la neve che serviva per preparare piatti o gli antenati di sorbetti e granite.
Un’annotazione che interesserà a chi è attento alla linea: a differenza dei gelati, la granita ha una quantità di grassi pressocché inesistente ed è molto dissetante, ancor di più se la fate in casa con poco zucchero.

Tantissimi, soprattutto turisti, che in estate scelgono una granita, magari accompagnata da una bellissima e buonissima “brioche col tuppo”, anche per la prima colazione. E poi, tornando dal mare o nel pieno di una passeggiata, la granita sarà sempre un piacevole intermezzo.

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