L’atmosfera suggestiva del centro storico rappresenta lo scenario naturale delle feste popolari e delle manifestazioni tradizionali. Splendide occasioni turistico-culturali, che offrono ai visitatori un’ampia gamma di possibilità di godere in pieno la splendida cittadina
di Giusi Serravalle
L’intrigante atmosfera del centro storico, che si apre in un dedalo di stradine popolate da antichi palazzi e chiesine incastonate tra i vecchi edifici, rappresenta la suggestiva coreografia di Gangi. Il piccolo centro dell’entroterra madonita è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Ed è proprio la suggestione dell’antico centro, ricco di sapori e tradizioni, che conferisce a Gangi il riconoscimento di gioiello d’Italia, come unico comune siciliano.
«Questo riconoscimento è l’ennesima medaglia d’oro per il nostro comune, dopo quelli di Borgo più bello d’Italia e di Comune turistico e a vocazione turistica – afferma il sindaco, Giuseppe Ferrarello – Dopo questi riconoscimenti, Gangi entra in un altro importante circuito, che lo vedrà protagonista di una campagna promossa dal ministero per gli Affari regionali e dall’Anci. Questo – spiega ancora il primo cittadino – ci permetterà di promuovere il nostro territorio a livello nazionale e internazionale, avendo come target il turista italiano e straniero desideroso di approfondire e conoscere luoghi meno noti della nostra Italia. Tutto ciò è stato possibile grazie alla destagionalizzazione del turismo con vari eventi che la mia amministrazione ha promosso, in collaborazione con le associazioni locali, le confraternite e la Pro Loco. Manifestazioni già storicizzate, come ‘a cravaccata, la Domenica delle Palme, la processione del lunedì dopo Pentecoste o la Sagra della Spiga».
Negli ultimi anni sono nati altri due importanti eventi: “Vivere in Assisi” (che si svolge ogni due anni, la prossima edizione è prevista per ottobre) è una manifestazione storico-religiosa che ripropone le tradizioni francescane con la ricostruzione, tra labirinti di vicoli, piazze e case pittoresche, delle botteghe e dei luoghi di ritrovo e incontro medievali. La manifestazione coinvolge 150 figuranti in abiti d’epoca che mettono in scena le tre virtù del Poverello di Assisi: carità, fede e speranza. L’altro evento è rappresentato dal presepe vivente “Da Nazareth a Betlemme” che si svolge a fine dicembre ed è uno dei più suggestivi presepi viventi. Ha come palcoscenico la trama urbana di Gangi che si trasforma per l’occasione in un tipico ambiente palestinese.
L’atmosfera del centro storico rappresenta lo scenario naturale in cui si svolgono le feste tradizionali e gli eventi culturali più suggestivi. Manifestazioni che trovano un forte connubio con la tradizione eno-gastronomica di Gangi. La sua vocazione agricola, praticata e condotta nel rispetto dell’ambiente e della genuinità, si rispecchia in una cultura alimentare che trova nel cibo di qualità la principale caratteristica. E proprio a proposito, il consiglio comunale di Gangi ha approvato il regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali, grazie all’istituzione della “deco”, la denominazione comunale di origine.
«Un’iniziativa nella quale crediamo tanto – afferma Giuseppe Ferrarello – finalizzata alla salvaguardia del patrimonio di tradizioni, cognizioni ed esperienze relativo alle attività agro-alimentari, dirette alla produzione e preparazione di quei prodotti e di quelle specialità locali, meritevoli di essere valorizzate, anche mediante un’azione di recupero e di rilancio. La denominazione comunale di origine – conclude – sarà una risorsa di sicuro valore economico, culturale e turistico e uno strumento di promozione dei prodotti tipici locali che sono tanti come la pasta ccu màccu (pasta col macco di fave e finocchietto), i tagliarini (tagliatelle sfilate e fatte a mano), ‘u fasciddatu (tipo di pane preparato per le festività pasquali) o la cucchia (un dolce in pasta frolla ripieno di mandorle, uva passa e fichi secchi). O ancora i turrunetta (dolci di mandorle, farina e zucchero), istantanii (dolci di pastafrolla), l’amaretti (dolci di mandorle, zucchero e uova). Da non dimenticare i formaggi, come la provola delle Madonie, e la carne che, presto avrà un suo marchio specifico grazie al consorzio di tutela».
L’intero bagaglio culturale di Gangi ruota attorno al centro storico. Così come l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni che continuano a promuovere ogni sorta di iniziativa proprio attorno al centro storico. «Con l’iniziativa di cedere gratuitamente immobili vetusti da ristrutturare e utilizzare per finalità turistico-ricettive o abitative – spiega il sindaco – si è innescato un meccanismo che ha spinto chi vuole gustare un ambiente confortevole, lontano dal caos cittadino, a investire nel nostro paese anche acquistando vecchi fabbricati. L’idea è di aver coinvolto un’agenzia immobiliare, mentre il Comune fa da tramite, acquisendo la disponibilità dei nostri concittadini a cederci gratuitamente gli immobili, abitazioni del centro storico cadenti che avrebbero messo a rischio l’incolumità pubblica, e mettendoli a disposizione di chi fa pervenire richiesta ai nostri uffici».
Il Comune si riserva di selezionare le proposte che pervengono sia da ditte individuali o società sia da semplici cittadini. I privati possono inoltrare istanza di acquisizione per un solo immobile, mentre le ditte individuali, le agenzie o società possono inoltrare istanza per l’acquisizione di più immobili fino ad un massimo di cinque. Chi sarà scelto avrà l’obbligo, pena la decadenza, di stipulare l’atto pubblico di acquisto dell’immobile, sostenendo solo le spese notarili e d’ufficio e procedere alla ristrutturazione e al recupero. I lavori dovranno iniziare entro pochi mesi dalla data di rilascio della concessione edilizia. «Questa iniziativa – conclude Ferrarello – ha avuto un enorme successo, perché assieme alle case cedute gratuitamente si è innescato un meccanismo che ha incrementato anche il mercato immobiliare con l’acquisto di altri vecchi fabbricati, non inseriti nel circuito gratuito. Negli ultimi due anni e mezzo sono state circa 50 le abitazione cedute o a titolo gratuito o oneroso. Così sono stati agevolati anche i piccoli imprenditori del settore edile. Infatti, la maggior parte dei lavori di ristrutturazione viene effettuata da manodopera locale».