di Paola Piovesana
Gastroenterologia in Sicilia. Si è chiuso il X Congresso Trisocietario Siciliano di Gastroenterologia. Tre giorni intensi di aggiornamento e di confronto che hanno visto la partecipazione di 140 gastroenterologi in sala di tutte le età. Dai nomi più autorevoli della Gastroenterologia siciliana incluso il decano Prof Antonio Craxì, ai professionisti più giovani e specializzandi. Fil rouge dell’intero programma l’innovazione in medicina.
Nel corso del congresso presieduto dalla responsabile scientifica Dott.ssa Maria Cappello, consigliere nazionale Aigo, è stato dedicato ampio spazio al dibattito tra professionisti della salute e istituzioni.
Strategie politiche applicate sulla Gastroenterologia in Sicilia
Mario La Rocca, Direttore Generale della Pianificazione Strategica dell’Assessorato alla Salute e Direttore protempore anche dell’Osservatorio Epidemiologico ha infatti espresso solidarietà e disponibilità all’ascolto nei riguardi dei gastroenterologi siciliani. Con questa occasione, ha rinnovato l’impegno a portare avanti e a finanziare la rete tempo-dipendente delle emergenze gastroenterologiche e dei sanguinamenti gastrointestinali. Uno strumento al servizio dei cittadini che è potenzialmente in grado di salvare molte vite. La Gastroenterologia in Sicilia fa grandi passi.
Più risorse per la Gastroenterologia in Sicilia
Ha sottolineato però che i tempi della politica per allocazione delle risorse, assegnazione degli appalti e realizzazione dei progetti non vanno al passo con l’evoluzione tecnologica e con le aspettative dei professionisti e la necessità che la governance verifichi non solo le risorse disponibili ma anche la necessità di evitare inutili duplicazioni di posizioni e strumenti. La richiesta dei gastroenterologi più urgente è per la digitalizzazione sanitaria dalla cartella clinica – non disponibile negli ospedali della regione – al fascicolo sanitario elettronico e alla telemedicina.
Procedure a rilento
Nonostante nell’ambito della Gastroenterologia in Sicilia vi siano dei finanziamenti ad hoc anche con fondi del PNRR, infatti, le procedure vanno a rilento. Come dimostrato dai recenti fatti di cronaca sulla gestione degli appalti, che potrebbero ritardare ulteriormente l’intero processo.
I clinici hanno ribadito che la telemedicina è uno strumento importante per le patologie croniche. Uno strumento, che consente di evitare il sovraffollamento degli ambulatori ospedalieri e la riduzione dei costi indiretti. Oltretutto, evitando gli spostamenti per raggiungere i centri di riferimento e la perdita di giornate di lavoro per pazienti e caregivers.
Lentenze burocratiche
“La Sicilia rischia di perdere il treno della digitalizzazione sanitaria per le lentezze della burocrazia – rimarca Cappello -. Mentre, intanto, fioriscono piattaforme di telemedicina autonome che verosimilmente poi non si interfacceranno con il Fascicolo Sanitario Elettronico. L’ingegnere La Rocca non ha potuto darci un cronoprogramma definito. Una nota di amaro ma anche una sfida per il futuro: – conclude Cappello. I gastroenterologi in Sicilia attraverso le Società Scientifiche e il tavolo tecnico avranno il compito di continuare l’opera di “pressing”, di propositività e di collaborazione con le Istituzioni”.