Ricollocare il personale Gesip all’interno delle partecipate. Il sindaco di Palermo, Orlando non tiene conto delle reali impossibilità. Vediamo quali
la Redazione
Dal 2010 la Gesip è in liquidazione e dal 2012 i suoi dipendenti rivendicano l’esigibilità degli impegni sottoscritti tra il Comune di Palermo e le rappresentanze sindacali, Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltucs.
Da allora permane una fase di stallo sul percorso condiviso tra le parti. Ad, oggi, infatti, non risulta né che siano state avviate misure di politica attiva per favorire la riqualificazione professionale del personale né che siano stati programmati incontri che abbiano come scopo quello di monitorare e sostenere la strada da intraprendere. Strada concordata dalle due parti e che puntava prevalentemente sulla distribuzione del personale Gesip tra le partecipate del Comune. Infatti, il sindaco Orlando ha più volte annunciato che i dipendenti dell’ex Gesip saranno ricollocati nelle società partecipate del Comune.
Ma il sindaco, evidentemente, non ha tenuto conto dell’imminente accorpamento delle stesse partecipate previsto dalla legge di stabilità varata dal governo nazionale e che sarà votata nei prossimi giorni dal Parlamento. Il nuovo regolamento per la stabilità prevede che entro il mese di marzo del 2015, gli enti locali dovranno mettere in atto un piano comunale che preveda rigorosi tagli, talvolta anche drastici, ma che punta, essenzialmente, all’accorpamento delle società partecipate. Se non verranno rispettati questi termini, l’Amministrazione comunale corre il rischio di essere sottoposta a pesanti sanzioni.
Alla luce di tutto questo, ci si chiede, quindi, quale sarà il destino sia delle partecipate sia degli ex dipendenti della Gesip che già cominciano a ricevere richieste di messa in mobilità.
Le ex municipalizzate, in particolare Rap e Amat, hanno un esubero di personale e costano all’Amministrazione comunale fior di quattrini ogni anno, per altro, per un servizio che, obiettivamente lascia molto a desiderare. Come può pensare il sindaco Leoluca Orlando di ricollocare il personale già numeroso della Gesip (un vero e proprio carrozzone mangiasoldi) dentro strutture già inutilmente sovraffollate?
Questo significa creare false illusioni in oltre 1.550 famiglie semplicemente per tenerle tranquille. Ed ecco che per l’ennesima volta, il nostro sindaco alimenta promesse che tecnicamente, legalmente e funzionalmente non potrà mai mantenere.
Oltretutto, diluire il personale della Gesip tra le partecipate, comporterebbe al Comune un esborso di 30 milioni di Euro l’anno, che si andrebbero ad aggiungere ai costi di gestione delle partecipate già abbastanza onerose.