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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Gestione dei rifiuti. Ancra Sicilia: “Basta inerzia della politica”

di Redazione

Gestione dei rifiuti in Sicilia: avviato un primo giro di consultazioni per sentire sia associazioni ambientaliste che le categorie produttive coinvolte nella gestione dei rifiuti.
L’incontro avvenuto tra una delegazione di ANCRA Sicilia, l’associazione dei commercianti di radio, tv, elettrodomestici, aderente a Confcommercio, e il prof. Aurelio Angelini, esperto incaricato dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, di redigere il testo della legge di riforma del settore rifiuti, ha consentito di stabilire un programma che dovrebbe portare, in tempi brevi, alla soluzione dell’annoso problema e alla definizione del nuovo testo di legge per il quale è stato assicurato il pieno coinvolgimento delle associazioni.
Maurizio Calaciura, presidente di Ancra Sicilia, a nome delle organizzazioni di settore di Confcommercio, Confartigianato, Casartigiani, Unicoop Sicilia e CO.PE Teramo, ha chiesto che “l’accordo di Programma RAEE Sicilia di cui siamo i firmatari e che è attualmente vigente, sia messo in condizioni di partire con la realizzazione immediata delle Micro Aree Ecologiche a Basso Impatto Ambientale. Queste – aggiunge Calaciura – devono essere incluse come forma strategica logistica nel nuovo sistema di raccolta dei rifiuti differenziati. Bisogna agire, basta con l’inerzia della politica!”
La settimana prossima in questo primo giro di consultazioni, le associazioni imprenditoriali firmatarie dell ‘Accordo di Programma Raee Sicilia, presenteranno le loro proposte operative legate all ‘Accordo di Programma Raee Sicilia sottoscritto e contenente il progetto intero di riforma della raccolta differenziata sui Rifiuti Elettrici ed Elettronici (Raee) secondo quanto stabilito dalla legge nazionale n°, 492014 che prevede una raccolta e smaltimento dei Raee separata ed estrapolata dal circuito generale dei rifiuti.
“Questo – conclude Calaciura – perché tutto possa avvenire a norma di legge e non come accade adesso che, non essendo controllata, fa disperdere le ricchezze dei rifiuti Raee (che possono diventare nuova materia prima) nelle mani delle imprese legate all’Illegalità e alla mafia “.

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