Desiderio di rivalsa, passione, foga agonistica caratterizzano uno degli sport più amati e seguiti al mondo. Il pugilato è oggi l’argomento centrale della nostra intervista e il protagonista è il palermitano Gianluca Rosciglione, dilettante, ma con importanti risultati già al suo attivo, del Gruppo Sportivo dell’Esercito e della Nazionale dall’età di 15 anni. Gianluca, adesso ventiseienne, appartiene alla categoria medio-massimo 81 kg
di Roberto Pelos
Com’è iniziata la tua passione per il pugilato?
“È iniziata così per caso, mi sono appassionato col tempo e vedendo i primi risultati nei primi matchs. Così è nata la passione”.
Quali traguardi hai raggiunto finora?
“Tre campionati italiani: due volte vincitore del Guanto d’oro e detentore del terzo posto ai Mondiali in Messico”.
I tuoi prossimi obiettivi?
“Sono in lizza con un altro ragazzo per gli Europei a giugno e attendo la decisione dell’allenatore a tal riguardo”.
A parer tuo le strutture siciliane sono adeguate per chi vuole praticare il pugilato?
“Diciamo che rispetto ad altre regioni siamo messi bene anche se ci sarebbe ancora tanto da lavorare”.
Quale consiglio daresti a chi volesse intraprendere questo sport?
“Di farlo e praticarlo con passione perché è uno sport bello e completo che richiede tanti sacrifici”.
Con quali motivazioni di solito affronti un incontro?
“Con le motivazioni di non deludere le aspettative mie e di chi mi sta dietro e con la voglia di arrivare sempre più in alto”.
C’è qualche giovane promettente siciliano che secondo te farà strada nel pugilato?
“Sì, un ragazzo catanese di nome Cavallaro e altri che però sono ancora troppo giovani”.
C’è un ricordo della tua giovane carriera di pugile al quale sei particolarmente legato?
“Sicuramente, come detto, il terzo posto ai Mondiali in Messico”.
Vuoi rivolgere un saluto ai siciliani che seguono il tuo sport?
“Sì. Un saluto a tutti gli appassionati di pugilato, praticanti e non”.