Giorgio Distefano. Confini, tracciati, percorsi, guide. Sono tutti elementi che possono favorire il nostro approccio con il mondo e con noi stessi. Allo stesso tempo, però, possono anche limitarci e ingabbiarci all’interno di schemi predefiniti che di fatto ci impediscono di andare oltre. Nella vita bisognerebbe tenere presenti queste tracce ricordando, però, che ogni tanto può risultare proficuo andare al di là del precostituito.
Ciò che accade nei lavori di Giorgio Distefano
È un po’ quello che accade nei lavori di Giorgio Distefano. L’artista, infatti, è solito utilizzare come supporti per le sue opere i cartamodelli, modelli di carta usati in ambito sartoriale per creare le varie parti di un capo d’abbigliamento. Essi funzionano come linee guida per tracciare su stoffa e poi tagliare le singole parti di tessuto che saranno in seguito assemblate per andare a formare il capo finito.
Ciò che avviene nelle sue opere
Nelle sue opere queste carte si trasformano, divengono altro, molto più di una semplice carta o di un cartamodello. Queste linee diventano reticoli, coordinate spaziali e trame i cui fili assomigliano a legami. Legami con la terra e i luoghi, con il cielo e gli astri, con il sacro e lo spirituale. E in generale con l’io, come in un viaggio che sa di esplorazione interiore.
Questi tracciati perdono la loro funzione originaria. In parte suggeriscono alcuni punti nodali dell’opera, ma perlopiù vengono “piegati” a favore di quanto viene rappresentato e a vantaggio dell’atto creativo.
La mostra
In questa mostra personale verranno presentate opere di diverse serie, ma tutte accomunate dall’utilizzo dei cartamodelli come supporto. Sarà possibile ammirare i lavori d’ispirazione sacra costituiti da una serie di santi e di ex-voto molto sentiti in Sicilia e in particolare nella zona sud-orientale dell’isola. A contraddistinguere questi lavori troviamo l’applicazione di varie foglie (oro, argento, rame, bronzo) unitamente all’utilizzo di stucchi. Le prime concorrono a dare un’aurea di sacralità alle icone contemporanee, mentre gli stucchi gli conferiscono un aspetto simile a dei bassorilievi.
Le carte paesaggistiche
Poi ci saranno le carte che potremmo definire “paesaggistiche”. In questo caso, si tratta di alcuni lavori della serie “Rosa dei Venti”, in cui l’artista istituisce un legame visivo fra territorio rappresentato e il relativo vento che lo caratterizza, insieme ad altri dedicati ai propri “luoghi del cuore” e alla sua terra natia. Inoltre, verranno mostrate le prime opere inedite della sua nuova serie “Astrocartografia”, in corso di realizzazione, dedicata agli astri, al cosmo e alle costellazioni, pur mantenendo un’impronta paesaggistica.
Una chicca davvero rappresentativa del legame fra l’arte di Giorgio Distefano e quella sartoriale, può essere riscontrata nell’opera “Kakejiku della casa”, in cui pittura, cartamodello e stoffa si incontrano e si fondono in un unicum che diventa sintesi del lavoro dell’artista.
Le carte nautiche
Nelle opere di Distefano i cartamodelli assumono le sembianze di carte nautiche che introducono a molteplici viaggi interiori, visioni in bilico fra razionalità e libertà espressiva, in cui l’incipit può partire da “una rotta”, ma in cui è il “fuori rotta” ad elevarle a opere d’arte uniche nel loro genere.
Info
La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata fino all’8 settembre: dal lunedì al venerdì (ore 17 – 20) e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì (ore 10.30 – 12-30) o previo appuntamento. Le aperture, nel corso della stagione estiva, potrebbero subire variazioni. Si consiglia pertanto di verificarle consultando il sito della galleria d’arte.
Conosciamo meglio Giorgio Distefano
Giorgio Distefano ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha tenuto diverse mostre personali in gallerie e spazi pubblici, in Italia e all’estero, tra le quali “Tracce Mediterranee”, a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava, attualmente in corso alla Galleria Civica di Zilina in Slovacchia; e poi al Zit-Dim Art Space di Tainan in Taiwan; al Phoenix Ancient City Museum di Fenghuang, Hunan – Cina; al Parlamento Europeo di Bruxelles in Belgio; all’Agora|Z di Palazzo Strozzi a Firenze.
Le esperienze
Ha preso parte a numerose collettive, residenze d’artista e rassegne in Italia e all’estero tra cui si segnalano March Sensation, Artermini Research House, a cura di Chin Kok Yan, presso Ipoh – Malesia; Italian contemporary Art of cross-cultural vision, a cura di Zhang Yidan a Fenghuang – Cina; “Who can give us Peace, International Union of Artists for Peace” al Parlamento Europeo di Bruxelles; Geografie sentimentali, a cura di Cristina Costanzo, 091 Art Project C/O Rizzuto Gallery – Palermo; “Alter – Volti di luce e terra”, a cura di Martina Cavallarin, Giusi Diana, Eleonora Frattarolo e Cecilia Freschini, a Chiaramonte Gulfi.
Finalista
È stato finalista Arteam Cup Contemporary Art Prize, II ediz. Palazzo del Monferrato – Alessandria; finalista Premio Carlo Bonatto Minella 2015 – Rivarolo Canavese, Torino e Praga; menzione e finalista al Premio Cromica 2012 – Bibbiena (AR); primo premio della critica per la pittura, LVI edizione del Premio per l’Arte contemporanea Basilio Cascella (Palazzo Farnese, Ortona – Chieti).