Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato intende fare una riflessione sulla fondamentale questione della Protezione internazionale. La giornata celebrativa che ricorre il 20 giugno in tutto il mondo è stata istituita nel 2001 dall’UNCHR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’ONU.
L’obiettivo
L’obiettivo della Giornata Mondiale del Rifugiato è quello di favorire un momento di sensibilizzazione, informazione, confronto e dialogo per tutti coloro che sostengono i Diritti Umani e il diritto, per le persone che fuggono dalla guerra e dalle persecuzioni, di rifugiarsi nei Paesi garanti di democrazia e libertà. La convenzione celebrata il 20 giugno è un trattato multilaterale che nasce proprio per definire chi siano i rifugiati, i loro diritti e le responsabilità delle nazioni che offrono asilo. La Protezione internazionale, infatti, tramite asilo politico, tutela tutte le persone che ottengono lo status giuridico di rifugiato.
Le cifre
Sono circa 82 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e cambiamenti climatici. Si tratta di uomini, donne e bambini uomini che affidano il loro destino ai viaggi della speranza. Per ottenere protezione da un paese straniero, unica e ultima possibilità per scappare da un destino avverso e talvolta fatale.
Sulla rotta Mediterranea
Basti pensare alla rotta Mediterranea. La rotta dove ogni giorno si continua a morire nel tentativo di raggiungere l’Italia, la Spagna, la Grecia o Malta. Mete, per sfuggire alla guerra, ma anche alle violenze di genere e al traffico di essere umani, e cercare di ricostruirsi una vita migliore.
Sulla rotta Balcanica
Sulla rotta Balcanica la situazione non è molto diversa. I migranti, nonostante i respingimenti, continuano a fuggire da abusi, violenze e umiliazioni e cercano di entrare disperatamente nell’Unione europea attraverso i confini orientali. Siria, Afghanistan, Bangladesh, Costa D’Avorio, Guinea, Sudan. Questi sono solo i principali Paesi di origine del popolo in cerca di una nuova terra. In cerca di una nuova casa e di un futuro più umano.
La campagna Together we can do anything
Con la campagna Together we can do anything, “Insieme possiamo fare la differenza”, quest’anno l’UNCHR chiede la piena inclusione dei rifugiati. Inclusione, in tutti gli ambiti della società. Proprio, perché questi ultimi di qualsiasi etnia essi siano, da qualunque paese provengano, hanno diritto a una vita dignitosa. In quanto sono persone che hanno vissuto sulla propria pelle tragedie inimmaginabili. E proprio come noi hanno diritto a un posto che si possa chiamare casa.
L’intervento della Rai
Per quanto riguarda il nostro Paese anche la Rai ha strutturato un intero palinsesto televisivo. Un palinsesto, per lanciare allo stesso tempo un preoccupante allarme e un messaggio di speranza. Su Rai Radio 1 da diversi giorni è iniziata una staffetta virtuale di solidarietà che terminerà domenica 20 giugno. Su Rai Storia, invece, ci saranno interessanti documentari in prima visione per raccontare il dramma di milioni di uomini in fuga dall’orrore. Altri contributi di sensibilizzazione al tema della solidarietà umana sono stati offerti da Rai news e Uno Mattina.
La partecipazione della scuola
Il CNDDU è convinto della grande responsabilità dell’istituzione scolastica in quanto fucina di solidarietà. Riteniamo, quindi, che il compito della scuola è certamente quello di stimolare la riflessione circa i fenomeni geopolitici. E, inoltre, promuovere attività didattiche finalizzate a incoraggiare l’integrazione e l’inclusione di tutti. Per tale ragione invita a realizzare progetti attinenti all’educazione ai diritti umani. Ma anche alla solidarietà e alla cittadinanza critica. Così come alla promozione di una cultura di pace, contribuendo alla costruzione di una comunità globale più giusta e solidale.
Human Street Map
Anche quest’anno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato proponiamo l’iniziativa dello scorso anno. Iniziativa, intitolata Human Street Map che è alla sua seconda edizione. Si tratta di un percorso didattico. Un percorso, che consiste nella realizzazione nelle varie città di una mappa dei diritti umani da realizzare a settembre, con l’apertura della scuola. Ma anche in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che la Chiesa cattolica ha celebrato per la prima volta nel 1914. E che dal 2019 si celebra ogni anno nell’ultima domenica di settembre.
Dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Partendo dalla lettura dell’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”. Gli studenti guidati dagli insegnanti percorreranno i punti nevralgici dell’emigrazione/immigrazione locale. Lo faranno, scattando fotografie. Inoltre, girando filmati. Coinvolgendo i principali attori istituzionali impegnati nelle tematiche legate ai diritti umani. Tutto per creare una GOOGLE MAP incentrata sui luoghi di confine e d’incontro tra popoli differenti. Il tutto verrà inserito in un blog e divulgato nell’etere.
Le attività
Le attività saranno attuate mediante l’alternanza di metodologie e strumenti diversificati: lezioni partecipate, brain storming, cooperative learning, peer education. “L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di esseri umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica” , Sergio Mattarella.
Il CNDDU è fermamente convinto che nessuno più dei giovani sia in grado di raccontare la qualità della vita democratica del nostro Paese.
Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU