Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Gli specializzandi contro la Regione Lazio. Specializzandi e coronavirus

ORA BASTA!Vogliamo rispetto e riconoscimento per il lavoro svolto dai Medici specializzandi. I medici in formazione reclamano la propria posizione. Specializzandi e coronavirus

di Redazione

ORA BASTA!Vogliamo rispetto e riconoscimento per il lavoro svolto dai Medici specializzandi

Siamo gli specializzandi e le specializzande impegnati nei reparti COVID19 della regione Lazio. Siamo i medici in formazione che stanno partecipando all’emergenza sanitaria per la pandemia da SARS-CoV2 affianco al personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale.

In data 24 aprile la Regione ha chiarito attraverso una nota redatta dalla Direzione Regionale Salute i presupposti per la fruizione del bonus COVID19 cioè “la titolarità di un rapporto di lavoro, di tipo libero professionale o subordinato a tempo determinato”. In tal modo (come si legge dal testo della nota), nascondendosi dietro un cavillo burocratico, la Regione Lazio esclude dall’erogazione del bonus tutti gli specializzandi che non hanno stipulato contratti aggiuntivi, che nel caso delle aziende ospedaliere del Lazio, sono la maggioranza dei medici in formazione specialistica coinvolti nell’emergenza COVID19.

Non ci interessano i contributi, ma fatti concreti

Non ci interessavano e non ci interessano i contributi economici ma vogliamo che il nostro lavoro sia riconosciuto nelle parole e nei fatti, che la nostra figura formativa-professionale sia rispettata, siamo stanchi di un trattamento inferiore. Questa è un’occasione sprecata di riconoscere il valore dei medici in formazione, un’ulteriore conferma della visione che hanno le istituzioni della nostra figura: siamo medici quando siamo utili per fornire forza lavoro nelle strutture sanitarie, siamo studenti quando veniamo esclusi dal riconoscimento del lavoro che stiamo svolgendo. E’ uno schiaffo alla nostra attività quotidiana e al nostro sacrificio. E’ una dimostrazione di quanto possa essere falsa la retorica degli “eroi in corsia”: chi la utilizza e poi agisce così non ha a cuore il presente e il futuro del SSN.

Le richieste

Per questo chiediamo:

–          Il rispetto del nostro ruolo e l’equiparazione della nostra attività a quella del personale sanitario dipendente. Il SARS-CoV2 non considera lo status contrattuale degli operatori sanitari con cui giunge in contatto e che la Regione Lazio non può che prendere atto del fatto che, anche in assenza di contratti integrativi, il medico in formazione specialistica ha risposto a questa emergenza con la sua presenza, assumendosi responsabilità e rischi;

–          L’estensione dell’emolumento a tutti gli specializzandi coinvolti nell’assistenza COVID19 come sta avvenendo nelle regioni Emilia-Romagna e Toscana;

–          Una riduzione delle tasse universitarie o una compartecipazione della Regione alla somma alla luce dell’attività eccezionale svolta nel corso della componente professionalizzante della nostra formazione.

–          L’apertura di un tavolo di discussione con Regione e Università per tutelare e valorizzare il ruolo dei medici in formazione specialistica e per ripartire dalla formazione medica nella ristrutturazione del SSN al termine della pandemia

Nessuno deve rimanere indietro!

Gli specializzandi e le specializzande della rete COVID19 della regione Lazio

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