A proposito di questi due…
Segnalazioni cinematografiche
Gold (id., Australia, 2022) di Anthony Hayes con Zac Efron, Anthony Hayes, Susie Porter, Andreas Sobik
Quando si dice una sorpresa. L’attivo attore australiano Hayes, vagamente somigliante a Ray Winstone, firma (e recita in) un’opera seconda minimale e, in fondo, canonica (uno scenario devastato in un futuro imminente, due sconosciuti, il ritrovamento di un’enorme pepita d’oro), perfino “composta”. Da road movie (si viaggia – a pagamento – verso un salvifico confine) a statico thriller desertico, dove il forestiero (un Efron che ci crede), sempre più sudicio e debilitato, rimane a guardia della preziosa roccia per giorni, tra cani feroci, tempeste e passanti minacciosi (quasi una prova messianica di segno opposto), mentre l’altro, più pratico della zona e jeep-munito, va in cerca dell’attrezzatura adatta all’estrazione. 97 minuti che puntano all’essenziale, ribadendo concetti noti, però con lo stile giusto.
La mia ombra è tua (Italia, 2022) di Eugenio Cappuccio con Marco Giallini, Giuseppe Maggio, Sidy Diop, Isabella Ferrari
Troppe cose non funzionano nel film di Cappuccio, pur sceneggiato con Edoardo Nesi. La storia dello scrittore eremita alla Salinger (un eccentrico Giallini) raggiunto da un venticinquenne insicuro (Maggio, che insiste nel dimostrare una versatilità insospettabile fino a un anno fa, cadute di tono incluse) per conto di una casa editrice che intende cavalcare una fortuita riscoperta mediatica (con relativo evento a rimorchio) è il classico confronto tra personaggi antitetici proiettato verso una crescita comune. Tra l’altro, date ed età non tornano e il cameo di Mastelloni è sprecato. Resta il succo, aspro.