Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Grido d’allarme dal Coni Sicilia

di Redazione

Il Consiglio regionale del CONI, riunitosi nei giorni scorsi, lamenta una scarsa attenzione nei confronti del mondo sportivo ed un declinante ciclo di finanziamenti da parte della Regione Siciliana.

 

I tagli previsti nella finanziaria di quest’anno, nei confronti dello sport, (60/70%) non sono in linea con quelli effettuati negli altri comparti (10/20%).

A dimostrazione della validità della protesta del mondo sportivo si citano alcuni dati pubblicati di recente nel primo dei tre approfondimenti in ambito sportivo che il Coni Sicilia ha commissionato alla Diste Consulting e alla Fondazione Centro Ricerche Economiche Angelo Curella di Palermo, lo studio si è soffermato sulla relazione tra sport e ricchezza generata dallo stesso all’interno della regione Sicilia. Lo sport oltre ad essere il terzo pilastro educativo insieme alla famiglia e alla scuola, è un tesoro nascosto che rappresenta il 3% del P.I.L.

Lo sport è la più ramificata ed ampia rete di aggregazione sociale e culturale esistente in Italia dove si conta un punto sportivo ogni 631 abitanti, superiore ad esempio alla rete di tabaccherie, alle panetterie, alle banche, alle chiese, ecc. Nel nostro Paese:

  • Operano circa 95.000 società sportive;
  • C’è uno spazio elementare ogni 379 abitanti;
  • Vengono vendute giornalmente 1.120.000 copie di giornali sportivi;
  • Vengono spesi 8 miliardi di euro all’anno per vacanze sportive;
  • 5,5 milioni sono i nuclei familiari abbonati a Sky o al digitale terrestre;
  • Vengono trasmesse 22.000 ore di trasmissioni sportive criptate all’anno;
  • Al Rimini wellness si sono avuti 210.000 visitatori e 400 aziende espositrici;
  • 21 miliardi di euro di fatturato annui;
  • Lo sport è economia e lavoro con investimenti in opere pubbliche, turismo, trasporti, assistenza sanitaria e volontariato;
  • Il 65% dei ragazzi tra 11 e 14 anni pratica attività motoria malgrado il permanere, nel nostro sistema scolastico, di circa il 25% di istituti senza spazi da poter destinare alla pratica motoria e tale percentuale si innalza ulteriormente se riferita alle regioni meridionali;
  • 1.457.180 occupati (1.337.710 nelle società sportive, 1.434 mondo CONI, 17.000 Enti locali, 24.285 insegnanti, 76.751 filiera produttiva e terziario)

Volendo fare un raffronto con l’intero settore agricolo possiamo evidenziare che l’agricoltura nel suo complesso occupa 1.281.000 unità mentre sono 1.457.180 i soggetti che si trovano impiegati nella gestione della filiera sportiva.

E questo non considerando le 225 milioni di ore di volontariato che contribuiscono a generare valore economico (se, ad esempio, misurassimo 1 ora di lavoro volontario equivalente ad appena € 15,00, il controvalore complessivo annuo sarebbe pari a 3,4 miliardi di euro di lavoro equivalente).

In Sicilia :

  • Circa 100.000 occupati nello sport;
  • 2,2 miliardi è la spesa per l’acquisto di beni e servizi sportivi;
  • 350 milioni di euro vengono incamerati in tasse sullo sport dall’amministrazione pubblica;
  • 400 milioni di euro la spesa imputabile a patologie legate all’obesità, al netto dei costi umani in termini di malattie, decessi e accorciamento della vita media e di quelli psicologici.
  • 37,8% di sovrappeso in Sicilia (Italia 35,6% – Lombardia 31,4%)
  • 10,7% di obesità in Sicilia (Italia 10,3% – Liguria 7,8%)
  • 31,7% di sovrappeso infantile 6/17 anni in Sicilia (Italia 26,2%–Liguria 16,5%)

Il sistema scolastico non ha ancora compreso la valenza sociale e valoriale dello sport e presenta lacune ed insufficienze nell’impiantistica e nell’accoglienza sportiva della disabilità, solo una palestre su 5 ha eliminato le barriere architettoniche.

Un’ora al giorno di attività motoria potrebbe diminuire di molto la percentuale di sovrappeso dei bambini (futuri adulti). Estendere l’attività motoria a tutti gli alunni della scuola primaria costerebbe soltanto 8 milioni di euro e porterebbe, nel tempo, a risparmiare parecchi centinaia di milioni di euro. A fronte delle suddette cifre la regione siciliana ha previsto per sport (legge 8/78) soltanto 3,7 milioni di euro (circa 8,8 milioni nel 2011, oltre 11 milioni nel 2010)

Accorato l’appello del reggente del Coni Sicilia, Giovanni Caramazza, che non nasconde la possibilità di scendere in piazza nei prossimi giorni con tutte le forze sportive “Un Paese che non stimola la pratica sportiva di massa è un Paese senza progetto: noi vogliamo lavorare anche per contribuire a ridurre i costi della sanità e la pratica sportiva di massa è un grande elemento per contribuire a questo scopo – L’invito che rivolgiamo agli enti istituzionali del nostro territorio è quello di destinare maggiore attenzione allo sport potenziando l’impegno per reperire, insieme al mondo dello sport, risorse economiche affinché si possa dare allo sport il posto che merita, affinché si possano mettere in calendario azioni, interventi, progetti ed iniziative in ambito sportivo nel nostro territorio, affinché si possa garantire il diritto di svolgere l’attività motoria (con un insegnante qualificato) sin dalla prima infanzia, affinché si possano valorizzare le infrastrutture sportive già presenti e se ne possano realizzare delle nuove in grado di avvicinare maggiormente alla pratica sportiva, affinché si possano sottoscrivere collaborazioni istituzionali per intraprendere meglio progetti e linee di sviluppo. Il potenziale economico dello sport, ancora poco conosciuto può davvero, unito ad altri fattori di sviluppo, essere lo strumento per produrre nuova economia e nuovo lavoro in Sicilia”.

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