Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Gusti e disgusti. Alla scoperta delle proposte culinarie a Palermo

di Redazione

L’idea è quella di provare a fare un giro tra ristoranti e pizzerie siciliane (in incognito) per cercare di offrire al nostro lettore un parere (attendibile) della nostra esperienza. Il primo posto  visitato ieri è MUDU’.

Di Daniela Mainenti

 

MUDU’  è una pizzeria aperta a Palermo già da qualche anno e diversificatasi nel mercato della ristorazione per il fatto di proporre una particolare attenzione ai prodotti pugliesi.

A parte la personale , e quindi eccepibilissima opinione, se in Sicilia di ciò si poteva sentire la mancanza, è innegabile lo sforzo degli esercenti di offrire  ai palermitani palati prodotti freschi e di ottima qualità.

Colpisce vedere il locale strapieno ,  con clienti fuori in attesa sia al mio arrivo che alla mia uscita da esso , nella serata di mercoledì per quanto, nello specifico, da considerarsi  più o meno giorno prefestivo delle vacanze di Pasqua.

Corre l’obbligo segnalare grande attenzione sui tempi di attesa , confermati quelli promessi, e grande professionalità nella tempistica della predisposizione del tavolo, della comanda, e del servizio.

Finalmente la pizza sottile!!  Che a differenza dei miei accompagnatori , chi scrive ama in quanto più leggera e digeribile.

Forse però, in questa circostanza TROPPO leggera e digeribile.

Infatti devesi segnalare, e pure  con grande amarezza e delusione , la pizza era assai povera dei condimenti previsti nel menù , una pizza “bufala DOC.” effettivamente con molta bufala sciolta ma con tre, e dico tre, pezzetti di salsiccia di Norcia ( Norcia in Puglia??!!)  e  tre, dico tre, virgole di fungo.

Per la prima volta , non nego ,sono riuscita a mangiare una pizza intera ma lo sguardo della mia compagnia , costretta da un giudizio tranchant : “ ….Sa di picca….” , a ricorrere al dessert mi lascia un po’ mortificata.

Vorrei poi parlare dell’acqua depurata servita in bottiglia da taverna siciliana ( quella sì DOC.).

Pur apprezzando e cogliendo l’intento ecosostenibile, avrei gradito avere sul tema almeno  la possibilità di scegliere.

Per concludere , mi riservo di offrire a MUDU’ un appello e di questa seconda esperienza avrò cura  carissimi lettori , di rendervi informati nelle prossime puntate.

Ah dimenticavo ! Conto adeguato al mood del locale, a parere della sottoscritta,  più in linea con il contenitore che con il contenuto:  8/9 euro a pizza e 4.50 per una 0,40 di birra alla spina

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