Hotspot a Palermo, Sinistra Comune: siamo fermamente contrari, non permetteremo sfregi alla nostra cultura dell’accoglienza. Chiederemo incontro con assessore Cordaro. Sindaco Orlando esprima formalmente la sua ostilità all’opera
Hotspot a Palermo. Dichiarazione dei consiglieri comunali di Sinistra comune: Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando, Marcello Susinno. “La nostra contrarietà all’istituzione dell’hotspot a Palermo non è negoziabile e lo diremo in tutte le sedi in cui saremo chiamati a manifestare il nostro dissenso contro tale scelta dissennata: nelle commissioni consiliari, in Consiglio comunale, nelle piazze e alla Regione.
Nei prossimi giorni chiederemo un incontro all’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Toto Cordaro, per spiegare che non si possono sperperare sette milioni di euro per un intervento invasivo in un territorio come lo Zen, che avrebbe ben altre priorità.
L’accoglienza dei migranti è un principio di civiltà: sulla tutela dei diritti fondamentali della persona non ci possono essere margini di ambiguità né sono ammesse deroghe al nostro decennale impegno politico e sociale.
Non è importante il nome che verrà attribuito alla struttura prevista a Fondo San Gabriele allo Zen; in ogni caso tale luogo è pensato per attuare politiche di criminalizzazione delle persone con un modello di trattenimento che induce alla clandestinizzazione. Confidiamo nel fatto che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, faccia sentire, formalmente, la sua contrarietà ad un’opera surrettiziamente presentata come d’interesse nazionale.
Tale impianto è contrario allo spirito e alla lettera della Carta di Palermo, oltre che essere in deroga agli strumenti urbanistici e ai vincoli paesaggistici.
Non permetteremo al governo nazionale e regionale di fare questo sfregio alla città di Palermo che, invece, vuole continuare ad essere un modello per le politiche di accoglienza nel mondo.”
Nei prossimi giorni chiederemo un incontro all’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Toto Cordaro, per spiegare che non si possono sperperare sette milioni di euro per un intervento invasivo in un territorio come lo Zen, che avrebbe ben altre priorità.
L’accoglienza dei migranti è un principio di civiltà: sulla tutela dei diritti fondamentali della persona non ci possono essere margini di ambiguità né sono ammesse deroghe al nostro decennale impegno politico e sociale.
Non è importante il nome che verrà attribuito alla struttura prevista a Fondo San Gabriele allo Zen; in ogni caso tale luogo è pensato per attuare politiche di criminalizzazione delle persone con un modello di trattenimento che induce alla clandestinizzazione. Confidiamo nel fatto che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, faccia sentire, formalmente, la sua contrarietà ad un’opera surrettiziamente presentata come d’interesse nazionale.
Tale impianto è contrario allo spirito e alla lettera della Carta di Palermo, oltre che essere in deroga agli strumenti urbanistici e ai vincoli paesaggistici.
Non permetteremo al governo nazionale e regionale di fare questo sfregio alla città di Palermo che, invece, vuole continuare ad essere un modello per le politiche di accoglienza nel mondo.”