Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

I senza dimora a Palermo all’attenzione

di Redazione

Per i senza dimora a Palermo, si sono programmati e messi a bando i servizi. Non solo dormitori ma case per housing first, centri Diurni, inserimenti lavorativi, sostegni personalizzati. E’ stato pubblicato il bando con i fondi del Pon Metro e del Pon Inclusione

 

I senza dimora a Palermo. Con riferimento alla polemica nata in Consiglio comunale circa la politica per i senza dimora, l’Assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina ha dichiarato che: 
“La situazione dei senza dimora a Palermo è così importante e così all’attenzione dell’Amministrazione che discuterne in maniera generalizzata e solo per un problema di decoro non è corretto e non accettabile.
Ciascuna delle persone che vivono per strada ha una storia complessa che gli operatori comunali e gli operatori delle associazioni di volontariato provano a conoscere e comprendere, per accompagnare coloro che lo vogliono in percorsi di fuoriuscita dal disagio abitativo.
Basta spostare le persone dalla strada in Consiglio comunale per risolvere il problema o piuttosto serve capire, comprendere le storie e costruire progetti di vita?!
Nell’ultimo anno si sono programmati e messi a bando i servizi per fare questo. Non solo dormitori ma case per housing first, centri Diurni, inserimenti lavorativi, sostegni personalizzati. E’ stato pubblicato il bando con i fondi del Pon Metro e del Pon Inclusione. 
Entro pochi mesi il Comune avrà a disposizione 6 ulteriori dormitori, 3 centri Diurni, 10 unità di strada, borse lavoro e 10 appartamenti di appoggio.
Credo sia grave politicamente e culturalmente affrontare il tema dell’ hot-spot in una logica di guerra fra poveri e non solo perché tutte le persone di cui parliamo sono appunto persone portatrici di diritti, ma perché più diritti significa sempre più diritti per tutti.
Il tetto e la dignità sono diritti per tutti, nati a Palermo o altrove. 
Quella del mettere chi vive a disagio contro altri che vivono a disagio è una vecchia pratica che alla fine porta a  non risolvere i problemi né a garantire diritti ad alcuno. 
Questo è ancora più vero quando si pretende di contrapporre i migranti e chi vive per strada, visto che sono proprio migranti in grande maggioranza i senza tetto.
La comunità va costruita insieme. In questi mesi su questi temi maggioranza e opposizione hanno collaborato e in Commissione si sono predisposti percorsi comuni senza atteggiamenti da campagna elettorale e slogan vuoti”.

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