Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il Bioparco di Sicilia per il benessere degli scimpanzé

Nella Capitale è stato presentato l’ABC, ovvero Antropomorfe, Benessere e Conservazione per migliorare la qualità di vita di queste scimmie. Madrina del progetto la scienziata Jane Goodall, messaggero di pace delle Nazioni Unite. Nel team anche il Bioparco di Roma, Parco Natura Viva di Verona e Safari Ravenna. Ma scopriamo il Il Bioparco di Sicilia per il benessere degli scimpanzé

di Redazione

C’è anche il Bioparco di Sicilia tra i quattro giardini zoologici italiani scelti come membri del neonato Coordinamento ABC (Antropomorfe, Benessere e Conservazione) per il benessere degli scimpanzé. Gli altri sono il Bioparco di Roma, Parco Natura Viva di Verona e Safari Ravenna. Il progetto mira a migliorare la qualità della vita di queste scimmie, sia a livello ambientale e comportamentale, che psicologico, nutrizionale e cognitivo.

Madrina dell’iniziativa

A battezzare la nascita dell’organizzazione, in una cerimonia che si è tenuta nella Capitale, la scienziata Jane Goodall, primatologa e ambientalista nota in tutto il mondo per i suoi fondamentali studi sugli scimpanzé e che proprio al Bioparco di Roma ha festeggiato anche il suo novantesimo compleanno. “Sono felice – ha dichiarato Goodall – di venire in Italia, visti gli sforzi di alcune strutture zoologiche per migliorare le condizioni di vita degli scimpanzé e di altri animali in cattività. Le scoperte scientifiche sul campo hanno chiaramente dimostrato che una specie intelligente e versatile come lo scimpanzé, se in cattività, deve poter vivere rigorosamente in strutture innovative, che rispondano alle loro esigenze fisiologiche e comportamentali”.

“Benessere dei grandi primati, cambiare si può”

L’incontro dal titolo “Benessere dei grandi primati, cambiare si può”, oltre a Jane Goodall, ha visto tra i relatori alcuni rappresentanti delle quattro strutture zoologiche italiane socie del neonato Coordinamento ABC. Tra questi anche Salvatore Ruffino, direttore scientifico del Bioparco di Sicilia, che si trova a Carini, nel Palermitano. “La nostra esperienza con gli scimpanzé ha avuto inizio nel 2005, quando – ha raccontato – due esemplari di Pan troglodytes sono stati donati alla struttura. Originariamente cresciuti in un circo belga, queste scimmie antropomorfe hanno vissuto in contesti domestici, privi di stimoli naturali.

Un adattamento complesso

Nonostante le loro condizioni di salute fossero ottimali, l’adattamento al nuovo ambiente è stato complesso. Il passaggio da un contesto di stretta dipendenza dall’uomo a uno che rispecchiasse meglio le loro esigenze naturali è stato graduale e delicato. Ospitare questi affascinanti primati – aggiunge il direttore scientifico del Bioparco siciliano – ci ha permesso di contribuire attivamente alla ricerca scientifica, collaborando con università in tutta Europa e soprattutto in Sicilia. Grazie a questa collaborazione, abbiamo raccolto e condiviso una vasta gamma di dati nel corso degli anni, contribuendo significativamente alla comprensione e al monitoraggio della salute e del benessere degli scimpanzé”.

Jane Goodall

Ruffino, ha anche aggiunto che “incontrare l’iconica Jane Goodall è stato un momento indimenticabile. La sua visione e il suo impegno hanno ispirato il nostro lavoro per garantire il benessere degli scimpanzé e la conservazione della biodiversità. ‘My mission is to create a world where we can live in harmony with nature’. La ringraziamo per essere un faro di speranza per le future generazioni”.

Altre iniziative del Bioparco di Sicilia

Per promuovere la conservazione di questa specie e sensibilizzare il pubblico, il Bioparco di Sicilia inoltre sostiene attivamente in Sierra Leone il progetto educativo “Roots&Shoots”, in collaborazione con il Tacugama Chimpanzee Sanctuary, che mira a coinvolgere attivamente le comunità locali nella protezione degli scimpanzé e del loro habitat naturale. “La nostra esperienza con gli scimpanzé al Bioparco di Sicilia – conclude Ruffino – non è solo un’opportunità per i visitatori di osservare da vicino queste incredibili creature, ma anche un impegno tangibile per la ricerca, l’educazione e la conservazione della biodiversità”.

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