Quante parole sprecate dai poeti. La bellezza, le linee del mio corpo, l’armonia delle forme. Solo carne. Per essere palpata, violentata. In pubblico e in privato. Ho trascinato da sempre le catene. È stato un incubo. Ma il mio cuore ha ancora qualche battito. Le cellule mi scoppiano in rivolta. Posso infrangere il silenzio. Ho vinto la paura per i figli, per me posso rompere gli argini. E irrompere insieme alle altre donne, universo femminile, rompere il cerchio. Sentire le cellule che vibrano, il fresco ed il calore di un corpo amato. Un nuovo patto. Il piacere di donarsi, senza la resa. Anche le rughe diventano un mistero. C’è la mia vita, sofferenze di secoli. Io regina io dea.
Possiamo cominciare dal testo finale, dal titolo “Donna”, che porta la firma di Carmen Splendore, per raccontare uno spettacolo che renderà magica Cammarata, in provincia di Agrigento, dove alle 21 di oggi, nella centrale via Roma, andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Storie di fuoco e d’iDee”, in scena nell’ambito della “Settimana della Cultura” di Cammarata.
Una rappresentazione, quella che animerà le strade del comune agrigentino, frutto di un laboratorio a monte rivolto ai cittadini di Cinisi.
«È stato creato ad hoc nella casa rurale dei Badalamenti requisita alla mafia, oggi Casa Felicia – spiega Patrizia D’Antona, che cura l’ideazione e la regia, anche autrice dei testi insieme a Carmen Splendore -. Si può considerare un esempio di riqualificazione territoriale, ma soprattutto di riappropriazione dei cittadini di luoghi che sono stati simbolo di degrado culturale e sociale. Rivisitandolo per Cammarata. sposiamo il progetto di questa amministrazione di rendere il Comune e le sue strade luogo di cultura e aggregazione della comunità».
Donne violate in ogni tempo e ogni luogo
Una serata che animerà i vicoli dove la compagnia intonerà le riflessioni di grandi personaggi della mitologia greca: da Prometeo a Medea per finire con la testimonianza di una donna sorella di tutte, ma ancor di più delle massacrate donne del mondo medio-orientale.
«Storie femminili – aggiunge D’Antona – che, seppur riferite alle donne eroine della mitologia greca, rimanderanno alla più assoluta contemporaneità, cosi come l’invocazione iniziale di Prometeo sulla inutilità di avere aiutato gli uomini a evolversi grazie al dono del fuoco. Sembra inevitabile interrogarsi ancora e ancora poeticamente sulla guerra sul massacrato mondo femminile massacro che diventa di fatto sconfitta per tutta l’umanità».
Uno spettacolo che non lesinerà emozioni, grazie anche ai canti di Giana Guaiana che faranno da colonna sonora, scandendo l’intenso testo. In scena: Donatella Amico, Valeria Apostoli, Evelin Costa, Roberta Paci, Valentina Paci, Francesca Randazzo, Giacomo Randazzo, Manuela Tuzzolino, Lidia Zaffiro.