Il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, attraverso l’indulgenza. Il Giubileo straordinario di Papa Francesco e il Giubileo straordinario a Palermo
di Luca Licata
Il Giubileo Straordinario della Misericordia si svolge dall’8dicembre 2015, con l’apertura della Porta Santa (anticipata da quella in Repubblica Centrafricana del 29 novembre) fino al 20 novembre 2016.
E’ stato scelto l’8 dicembre, come data d’inizio, perché è una celebrazione cattolica, l’Immacolata, ma anche perché l’8 dicembre 2015 ricorre il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Si tratta, dunque, di un anniversario storico per la Chiesa.
Il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, attraverso l’indulgenza.
Quest’anno, il Giubileo, con Papa Francesco, diventa un evento, oltremodo, straordinario. Questa straordinarietà viene spiegata dal Pontefice nella Bolla pontificia “Misericordiae Vultus”.
“Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto – aveva spiegato il Papa -. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo padre misericordioso che ha tanta pazienza” – aveva ribadito durante il suo primo Angelus.
Dunque, si sta tenendo il Giubileo, perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti la via del perdono e della riconciliazione.
“Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo” – dice il Pontefice – Il Giubileo straordinario, quest’anno, non si svolge soltanto nella capitale della Chiesa, ma in tante altre parti del mondo.
Per il Giubileo della Misericordia, a Palermo, sono state aperte quattro Porte sante del Giubileo. Oltre a quella della Cattedrale, aperta domenica 13 novembre, quelle del santuario di Santa Rosalia a monte Pellegrino, del santuario mariano di Altavilla Milicia e una alla Missione speranza e carità di Biagio Conte in via Decollati a Palermo. Una novità, questa, voluta proprio da Papa Francesco. Per tradizione, infatti, le Porte sante sono solo a Roma e sono quelle delle basiliche maggiori. Bergoglio però ha voluto che per questo Giubileo straordinario della misericordia, ogni diocesi ne avesse una o più. La prima porta santa ad essere aperta, a Palermo, è stata quella della Cattedrale. La celebrazione, presieduta da Corrado Lorefice e iniziata sul Sagrato, dove è stata letta una sintesi della bolla di indizione dell’Anno santo a cui ha seguito la preghiera litanica e la lettura del Vangelo, quindi un salmo. Una processione di presbiteri e diaconi si è snodata in via Bonello verso il portone bronzo che rappresenta la Porta Santa. I fedeli, molto numerosi, hanno varcato la Porta al termine della celebrazione. Al santuario di Altavilla Milicia l’apertura è stata sabato 19 dicembre alle 18. In questo caso la celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo emerito, il cardinale Paolo Romeo. Domenica 20 dicembre alle 10 sarà la volta del Santuario di Monte Pellegrino e giovedì 24 dicembre, alle 17, appuntamento nella chiesa di via Decollati della Missione speranza e carità. Anche queste due celebrazioni saranno presiedute da Lorefice.
Anche la Chiesa di Palermo, come tutte le altre diocesi del mondo, sta vivendo il Giubileo della Misericordia, evidenziandone in pieno il vero significato. Non a caso, è stato scelto un luogo di diseredati, come la Missione di Biagio Conte, che, da anni, ormai, rappresenta il simbolo della carità cristiana, della solidarietà, dell’accoglienza e dell’amore. Elemento caratteristico del Giubileo, come spiega il Santo Padre nella Bolla di indizione, sarà l’indulgenza che dimostra che “… il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini”. Mentre nel sacramento della confessione i peccati vengono cancellati dal perdono di Dio, con l’indulgenza il peccatore viene liberato dall’impronta negativa da ogni residuo della conseguenza del peccato, che rimane nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri.
In questo senso, chi ottiene l’indulgenza, viene abilitato ad agire con carità, a crescere nell’amore, piuttosto che a ricadere nel peccato stesso. Per lucrare l’indulgenza occorre varcare la soglia di almeno una Porta Santa (quest’anno non solo a Roma, ma in tutte le diocesi), confessarsi sacramentalmente, fare la comunione e pregare secondo le intenzioni del Papa.
Cosa ha spinto il Santo padre a indire il Giubileo straordinario della Misericordia? La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire in maniera più forte i segni della presenza e della vicinanza di Dio. È per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre.
Dovrà essere un Anno santo durante il quale si sentirà «forte in noi la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti.
Un Giubileo per percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle sue spalle per riportarci alla casa del Padre. Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia.
Dunque, ci sarà il Giubileo, perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti la via del perdono e della riconciliazione.