La lotta dei Niscemesi contro l’installazione di tutto il sistema di comunicazione militare satellitare voluta dalla Marina Americana. Il coraggio di un’intera popolazione, protagonista del nuovo libro-inchiesta di Antonio Mazzeo
di Rosalba Barbato Di Giuseppe
Ci sono dei libri che ci consigliano da sempre, a cui si dovrebbe dare la priorità, quelli assolutamente da leggere. Sono i cosiddetti romanzi di formazione, come La montagna incantata di Thomas Mann, Il giovane Holden di J.D. Salinger, L’educazione sentimentale di Gustave Flaubert. Sono romanzi che raccontano la maturazione del protagonista, a livello sociale, intellettuale ed emotivo.
E’ quello che accade nel nuovo libro-inchiesta di Antonio Mazzeo in cui la protagonista è sì la Marina Americana e tutto l’iter di costruzione e di inganno che mette in atto per installare il sistema di comunicazione militare satellitare, ma soprattutto la popolazione di Niscemi, o quanto meno una parte di essa, che nel corso della vicenda cambia, si arricchisce, cresce.
Ne ‘Il MUOStro di Niscemi’, Antonio Mazzeo offre al lettore, così come nei romanzi di formazione, un’opportunità di ripensare l’intera situazione pubblica, ma anche personale, fornendo uno strumento di lotta: la conoscenza dei fatti.
Mazzeo è molto bravo nel descrivere le vicende politiche/sociali/economiche senza appesantire. Procedendo con ordine, ci spiega il meccanismo di potere che porta ciascuno ad agire in un determinato modo, non lasciando nulla al caso. Ripercorriamo lo spostamento della base militare dall‘aereoporto di Sigonella a Niscemi per possibili danni ambientali e sanitari, passiamo per la caduta del governo Prodi, voluta anche dagli americani che fanno pressione visto il tentennamento dell’ex premier emiliano, sino ad arrivare agli accordi segreti che prende l’ex ministro della Difesa La Russa, pensando bene di non interpellare il governo, dimenticandosi che esiste un Parlamento, facendo passare il Muos di fatto come anticostituzionale, senza contare il contributo dell’Università di Palermo che dà parere positivo all’installazione del Muos attraverso due suoi massimi esperti stipendiati direttamente dal Laboratorio di Ricerca US Army.
Da tutti questi vizi e illegittimità, ma specialmente dalla pericolosità delle onde elettromagnetiche, prende avvio la lotta dei Niscemesi, che diventano veri protagonisti della vicenda quando scelgono la logica della vita, quando si sentono spinti da un’esigenza di saperne di più, quando si interrogano, quando si indignano.
E’ quello che è accaduto a Valentina ed Edoardo, (per citarne solo alcuni) che da semplici lettori sono diventati attivisti. Quando Mazzeo scrive i suoi primi articoli riguardo il MUOS,
affermando che si stanno per installare delle antenne militari, ancora nessuno sa nulla, nè i mezzi di informazione, nè tanto meno la cittadina, anche se la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Siciliana dà via libera all’istallazione del MUOS. Grazie alle prime assemblee e i primi presidi la situazione si sblocca e cominciano a nascere i primi comitati, in tutta la Sicilia, non solo a Niscemi.
Il merito di Antonio Mazzeo è di fare un lavoro preciso e meticoloso che tenta di chiarire passo dopo passo gli intrighi di potere, di restituirli quasi per immagini per dimostrare che il MUOS conviene solo a chi l’ha progettato e costruito, che è una mega opera dannosa sia dal punto di vista ambientale/sanitario/morale per Niscemi, per la Sicilia. Nessun Paese dovrebbe mai diventar avanposto per future guerre ”intelligenti” perché telecomandate.
Il MUOStro di Niscemi si deve leggere e diffondere perché fa un’analisi su come ( non) si risolvono le cose nel Sistema Italia. Senza farlo apparire un alibi ci aiuta a capire che contano le risorse umane, le intelligenze emotive che si mettono in atto per fronteggiare questa mega ingiustizia.