Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il parto cesareo è davvero un parto indolore?

È davvero un modo di partorire facile e indolore? Vediamo cosa c'è dietro a un parto cesareo.

di Patrizia Romano

Un tempo spauracchio di tutte le gravidanze, oggi il parto cesareo viene volontariamente scelto da molte donne che non se la sentono di affrontare le ore di travaglio.
In molti reparti ospedalieri si sono specializzati per eseguire bene i parti cesarei, dato che sempre più donne chiedono di partorire col cesareo. Per molte ostetriche questo dipende dal fatto che le donne non sono state adeguatamente informate sul parto. Non sanno che il parto non è una malattia e che il corpo femminile è naturalmente predisposto per dare alla luce un bambino.

In Italia, il parto cesareo si è trasformato negli anni in una vera e propria modalità di nascita, tanto da collocare il nostro paese, con più del 30% di media nazionale, al primo posto tra quelli europei che ricorrono a tale intervento chirurgico.

L’aumento è dovuto principalmente ad alcune regioni ad altissima frequenza di taglio cesareo tra i quali la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Basilicata.

La nostra percentuale è superiore, rispetto al tetto indicato dall’organizzazione mondiale della sanità. Tale situazione è da ascriversi ad una scarsa informazione alle donne e a un sistema che troppo spesso evita di consegnare le corrette informazioni, alle future mamme, sul travaglio naturale senza dolore e con anestesia epidurale. A propendere per il taglio cesareo, infatti, non sono solo le donne, ma anche i medici che, in alcuni casi, si accontentano di una traccia di patologia per consigliare alle pazienti l’intervento chirurgico.

Gli esperti sono però concordi nel sostenere che il ricorso ingiustificato al taglio cesareo costituisca indubbio fattore di rischio sia per la madre sia per il bambino.

Una volta scelto il cesareo, il parto sicuro, indolore, quello che protegge la donna dei danni perineali e il bambino dai traumi della nascita, il parto programmabile, rapido, prevedibile, il parto senza legami, il parto maschile, cosa succede dopo?

Solo in un’ottica parcellizzata dell’assistenza alla nascita, dove chi si occupa del parto non si occupa del dopo parto né del prima del parto, solo in un’ottica di discontinuità della relazione con la gestante, è possibile credere che il cesareo sia una scelta da praticare senza precise indicazioni mediche, cioè senza problemi veramente patologici che lo richiedono e che sono statisticamente non più del 10- 15%.

E infatti, cosa succede dopo un parto cesareo? Tempo addietro ci occupammo di questo tema incaricando alcune ostetriche di intervistare donne che avevano avuto un parto cesareo.  In diverse rivelarono il dolore che non si prova durante il travaglio per via dell’anestesia, si prova tutto dopo, come in ogni intervento chirurgico. C’è sofferenza nel movimento, c’è sofferenza per la ripresa delle normali funzioni fisiologiche, c’è sofferenza nel tenere in braccio il bambino per allattarlo.

La mobilità, la vitalità, la salute della neomamma sono fortemente limitate dalla presenza di una ferita chirurgica che necessita di cura mediche. C’è inoltre una sofferenza interiore per la perdita di un’esperienza naturale, per non avere partorito con le proprie forze. E la sensazione di potenza che accompagna il passaggio da ragazza a madre, nelle esperienze più felici di parto viene a mancare e l’adattamento alla nuova condizione di madre è più difficile.

Anche la nascita della relazione madre bambino è meno fluida. C’è una mamma con forti disagi fisici e un neonato meno propositivo, meno attivo nella relazione a causa dell’analgesia materna.

E certo, i margini di recupero sono ampi, come in tutte le esperienze umane, ma è un peccato che alcune madri debbano faticare tanto per ottenere risultati che in un processo naturale sarebbero scontati. Tutte queste considerazioni definiscono una volta di più il taglio cesareo come un intervento medico di grande importanza e utilità in caso di patologie che non potrebbero essere affrontate diversamente.

Cioè il cesareo è necessario solo quando è veramente necessario.

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