Come sarebbe immaginare via Emerico Amari come La Rambla di Barcellona? Del progetto “Il Passìo”, ce ne parla, in un’intervista a L’ Inchiesta Sicilia, l’architetto Salvatore Palmeri.
di Luca Licata
L’idea è quella di una “passiata” per rilanciare il look alla via Emerico Amari. Nel progetto, ideato da un gruppo di architetti, è previsto un percorso pedonale pavimentato lungo 600 metri e delimitato da due strade carrabili e due filari di alberi a medio fusto, sul modello della “Rambla” di Barcellona. L’obiettivo – come spiega l’architetto Salvatore Palmeri – è quello di trasformare la natura di questa via, per rilanciarne il ruolo e lo sviluppo commerciale, ormai in forte declino, garantendo allo stesso tempo, il traffico veicolare. Ce ne parla, in un’intervista, l’architetto Salvatore Palmeri, firmatario del progetto.
Collegare, con una passeggiata, piazza Politeama al porto di Palermo. Due luoghi cardine della città, che tra qualche anno saranno serviti dalla metropolitana. Ci spieghi in che modo si integra il vostro progetto con l’anello ferroviario.
La nostra idea è di valorizzare il ruolo di via Emerico Amari come strada di collegamento tra il porto e piazza Castelnuovo, due luoghi emblematici per la città di Palermo, implementando strategicamente la mobilità pedonale della città stessa . La proposta de “Il Passìo” va a raccordare due punti cruciali della futura viabilità di progetto del Comune di Palermo, inserendosi tra le fermate metropolitane M1 (Via Crispi) e M2 (Politeama).
Nel progetto figura anche una piazza che aprirebbe, in modo elegante, la città ai turisti, appena attraccati al porto. Ce ne parli.
La riconfigurazione dello spazio antistante il porto, che assume il valore di una piazza, diverrebbe luogo di attrazione e di accoglienza per i turisti e i palermitani stessi. Noi con la nostra proposta “Il Passìo”, attraverso la costruzione di una fontana a raso illuminata e integrata con giochi d’acqua, delle sedute appositamente progettate per il fruitore e un profondo studio di illuminazione, ci poniamo l’obiettivo di realizzare una nuova “Porta” per Palermo, consegnando un nuovo ingresso alla città e dando nuova vita a via Emerico Amari.
Che riscontro ha avuto il vostro progetto da parte delle circoscrizioni? Degli organi della città?
Ottimo! Basti pensare che ciascun rappresentante dell’Ottava Circoscrizione, nella qualità di Organo competente l’amministrazione dell’area di progetto, ha reagito positivamente alla nostra proposta di riqualificazione. Ogni singolo intervento da parte dei Consiglieri e del Presidente stesso, nella persona del Dott. Marco Frasca Polara, ha dimostrato di vedere altrettanto positivamente l’idea presentata, sottolineando in primo luogo l’opportunità di sviluppo commerciale per un’area dalle infinite risorse. Non sono mancate, inoltre, critiche fatte dai consiglieri in maniera molto costruttiva.
Il modello che proponete è quello della “Rambla” di Barcellona. Sono previste, difatti, su via Emerico Amari, due carreggiate laterali carrabili con in mezzo il cosiddetto “Passío”. Via Emerico Amari è abbastanza larga per poter realizzare tutto ciò? Non c’è il rischio che le carreggiate per le auto siano troppo strette così da non permettere una buona viabilità?
Quando noi parliamo di “Rambla” di Barcellona facciamo riferimento ad uno schema di progetto consolidato che dimostra massima efficienza, ed estrema riconoscibilità nel suo sviluppo. Il nostro è un tentativo di ereditare un modello comprovato, estrapolandolo dal suo contesto per immetterlo in un tessuto urbano con analogie e diversità. La distanza da fabbricato a fabbricato, prospicienti su via E. Amari, è sufficiente per garantire l’inserimento di due marciapiedi laterali di 3 metri, ai quali si affiancano due corsie a senso unico dalla larghezza di 3,75 metri, tale da garantire un flusso veicolare di auto e mezzi pubblici. Il grande viale centrale, largo circa 7 metri, si sviluppa dunque centralmente senza soluzione di continuità da piazza Politeama allo spazio antistante il porto opportunamente ridisegnato.
Per noi è “Il Passìo”, e per voi?