“Se, come pare, il Piano di ripresa e resilienza andrà a finanziare il completamento del raddoppio Palermo- Catania- Messina, le risorse destinate in precedenza per quest’opera, 5,4 miliardi, dovranno essere utilizzate per colmare deficit infrastrutturali gravi in zone della Sicilia importanti e produttive”: lo sostiene la Cgil Sicilia che, con il segretario regionale Francesco Lucchesi, sollecita al governo regionale “la ripresa del confronto su investimenti e infrastrutture”.
Collegamenti difficili rendono tutto difficile
Lucchesi porta ad esempio la provincia di Ragusa, che vanta il Pil pro- capite più alto della Sicilia grazie alle produzioni agricole, ma che sconta difficoltà nei collegamenti, a partire da quello col porto commerciale di Augusta e con Catania. Analoga situazione di collegamenti difficili per il distretto agricolo di Siracusa, osserva Lucchesi, ma anche per una zona di alto interesse culturale e paesaggistico come la provincia di Agrigento. “Tutto non può essere lasciato al caso- osserva l’esponente della Cgil- le risorse recuperate vanno spese per colmare le carenze infrastrutturali, creando anche per questa via lavoro.
I sindacati chiedono alla Regione di ragionare insieme
Chiediamo dunque alla Regione di potere ragionare insieme su questo argomento”. Anche perché , rileva la Cgil, “ ci sono opere già finanziate di cui occorre accelerare la realizzazione, destinando ulteriori risorse per i completamenti”. Per la provincia di Ragusa ci sono, ad esempio, i fondi per opere del Cas come la Rosolini- Gela (287 milioni), in fase di completamento, 341 milioni sono disponibili per la Modica – Scicli ma occorrerà reperire altri 1.061 milioni per il completamento della Scicli- Gela. Si aggiungono i lavori dell’Anas – ad esempio la Mazara del Vallo- Birgi (135 milioni disponibili) o l’anello stradale Gela- Agrigento- Castelvetrano per un costo stimato di 5 miliardi, e quelli delle ferrovie. “Collegamenti e trasporti- osserva Lucchesi- sono un punto fondamentale di un piano di ripresa e di rilancio dell’economia. Vogliamo sottolinearlo affinché la regione apra subito su questo tema il confronto con le parti sociali- conclude- e le risorse non si disperdano in mille rivoli ma vengano spese nel migliore e più produttivo dei modi”.
Addetto Stampa
Daniela Ciralli