Spazio Libri
a cura di Giusi Serravalle
Cos’è cambiato dopo la morte di padre Pino Puglisi, ucciso a Palermo da Cosa nostra il 15 settembre 1993 per il suo impegno evangelico e sociale? Dalle parole di condanna di Giovanni Paolo II a quelle di scomunica di Papa Francesco, la Chiesa è realmente passata dalle parole ai fatti, sostenendo i sacerdoti e le comunità cristiane per dare loro modo di comportarsi in modo evangelico di fronte alla prepotenza mafiosa?
Queste e tante altre domande si trovano nel libro “Il primo martire di mafia. L’eredità di Padre Puglisi”, scritto da Rosaria Cascio e Salvo Ognibene.
“Il primo martire di mafia. L’eredità di Padre Puglisi” – Gli autori
Rosaria Cascio insegna materie letterarie nei licei di Palermo e con padre Puglisi, suo insegnante di religione nel 1978, ha instaurato un rapporto di amicizia terminato solo con l’uccisione del sacerdote. E’ stata, nel 2005, tra i fondatori dell’associazione di volontariato “Padre Pino Puglisi. Sì, ma verso dove?”, di cui è presidente, e ha collaborato all’Archivio dell’Arcidiocesi di Palermo per la causa di beatificazione del sacerdote tragicamente scomparso
Salvo Ognibene è un avvocato praticante, ha studiato giurisprudenza all’Università di Bologna discutendo una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione. E’ impegnato nella promozione della legalità e della cultura antimafia, avendo contribuito alla formazione di diversi dossier di denuncia sul fenomeno mafioso in Emilia Romagna.
Il libro, è impreziosito da una prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso
Titolo: “Il primo martire di mafia. L’eredità di Padre Puglisi”
Autore: Rosaria Cascio – Salvo Ognibene
Editore: Edizioni Dehoniane
Anno: 2016
Prezzo: euro 18,00
